Baruffi “E’ finalmente legge la riforma del lavoro autonomo”

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Il deputato modenese del Pd Davide Baruffi, componente della Commissione Lavoro della Camera, esprime soddisfazione per l’approvazione definitiva del disegno di legge di riforma del lavoro autonomo, un provvedimento che prevede precise tutele per il lavoro autonomo non imprenditoriale e a sostegno del lavoro agile. Il ddl è, infatti, stato approvato in terza lettura, oggi, dal Senato ed è ora legge dello Stato. Ecco la dichiarazione di Davide Baruffi:

“La riforma del lavoro autonomo era un provvedimento a lungo atteso da tanti giovani professionisti e collaboratori e da coloro che stanno sperimentando nuove forme di lavoro, articolate nei luoghi e con modalità diverse da quelle tradizionali. Il provvedimento approvato oggi in via definitiva dal Senato, dopo che alla Camera avevamo apportato modifiche importanti, prevede misure di tutela per il lavoro autonomo non imprenditoriale e a sostegno del cosiddetto smart working. Sul primo fronte, quello del lavoro autonomo, si introducono regole più certe per i pagamenti e tutele contro clausole e condotte vessatorie nei contratti, come anche l’assicurazione sui mancati pagamenti. Sono previsti, inoltre, maggiori e più flessibili diritti in caso di malattia, gravidanza e congedo parentale, tutela in caso di disoccupazione e maggiori possibilità di deducibilità per le spese professionali, di formazione e certificazione delle professionalità. L’obiettivo era quello di colmare il gap che separava molti professionisti, in particolare quelli non rientranti negli Ordini, dal resto dai lavoratori o, viceversa, dalle imprese. La seconda parte della legge riguarda invece il “lavoro agile” o cosiddetto “smart working”: la possibilità cioè di articolare nei tempi, nei modi e nei luoghi diversi il tradizionale rapporto di lavoro subordinato. Si disciplinano termini e modalità dell’istituto, rinviando poi alla contrattazione collettiva la definizione concreta dei contenuti specifici del contratto. Già oggi molti lavoratori svolgono in tutto o in parte il proprio lavoro da casa. Una maggiore definizione e sostegno a questa modalità si rendeva, quindi, necessaria da un lato per sostenere flessibilità e produttività delle imprese, dall’altro per tutelare pienamente i lavoratori sotto molteplici aspetti (sicurezza, trattamento economico, diritto al riposo, ecc.). Credo possiamo dire di avere fatto un buon lavoro, che ha raccolto un riscontro complessivamente positivo da parte di associazioni, sindacati e ordini. Era un impegno che, come Partito democratico, ci eravamo presi e che ora abbiamo portato a compimento”.