Nuovi docenti, Ghizzoni “Sì ai 24 Cfu, ma non a tutti i “costi”

Dai parlamentari

La deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni, componente della Commissione Istruzione della Camera, ha portato all’attenzione del Governo l’urgenza di definire i 24 crediti formativi universitari necessari per poter accedere al nuovo concorso per la formazione dei docenti delle scuole medie e superiori poiché, sul web, stanno già fiorendo offerte di pacchetti, a pagamento, sebbene non siano stati definiti i settori scientifico-disciplinari e quindi gli insegnamenti riferibili ai crediti stessi.

Non c’è ancora il decreto attuativo che definisce ambiti e modalità che già il mercato si è attrezzato per offrire pacchetti formativi a pagamento per gli aspiranti docenti. Ed è per prevenire possibili abusi nei confronti dei laureati e laureandi che intendono intraprendere il nuovo percorso formativo per la professione docente nelle scuole medie e superiori che la deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni, componente della Commissione Istruzione e relatrice della delega sul sistema di formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella scuola secondaria, ha presentato una interrogazione alla ministra dell’Istruzione e dell’Università Valeria Fedeli. “Il decreto approvato dal Consiglio dei ministri che istituisce il nuovo sistema è in corso di pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale – spiega Manuela Ghizzoni – Stabilisce che per poter accedere al nuovo concorso nazionale, tra gli altri requisiti, occorre aver acquisito anche almeno 24 crediti formativi universitari nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e in quelle concernenti le metodologie e le tecnologie didattiche. Questi crediti hanno un valore “orientativo” per i futuri docenti, chiamati a misurarsi, prima del concorso, con le discipline delle scienze dell’educazione, in un utile esercizio di apprendimento e autovalutazione rispetto ai contenuti di base delle competenze professionali”. Sebbene manchi ancora la norma che stabilirà i dettagli sui settori scientifico-disciplinari e quindi sugli insegnamenti a cui dovranno corrispondere i 24 crediti, le modalità organizzative del loro conseguimento all’interno del corso di studi oppure in forma aggiuntiva, nonché gli eventuali costi a carico degli interessati, sul web già fioriscono offerte di corsi a pagamento indirizzati a coloro che vogliono cimentarsi con il primo concorso nazionale che sarà bandito nel 2018. “Il rischio – spiega l’on. Ghizzoni – è che si speculi sulle ovvie preoccupazioni e ansie di chi vorrebbe già cominciare a prepararsi al meglio per affrontare con successo il concorso. Temo che questa ansia legittima porti ad iscriversi a tali corsi, ma in assenza della normativa specifica essi non possono assicurare né che gli esami da sostenere siano quelli giusti né che i costi siano allineati con le future previsioni. Ho, quindi, deciso di sottoporre la questione all’attenzione della ministra, così che al più presto possa essere emanato il decreto attuativo, che dettaglierà le materie oggetto dei 24 crediti, le modalità organizzative e i costi dei corsi, in modo da consentire a studenti e neo-laureati di poter contare su informazioni chiare e dettagliate su questo aspetto cruciale del nuovo sistema di formazione iniziale e di accesso al ruolo dei docenti della scuola secondaria. Ho altresì sollecitato – conclude Manuela Ghizzoni –  la massima sorveglianza da parte degli uffici competenti affinché non siano diffuse sull’argomento informazioni parziali o tendenziose, con la possibilità che gli interessati siano indotti in errore e affrontino spese che possono rivelarsi inutili o eccessive. I 24 crediti sono necessari, ma non a tutti i “costi””.