Estorsioni, Baruffi “Quadro di relazioni deteriorato ed esplosivo”

Dai parlamentari, slider

“Serve la ricomposizione di un sistema ordinato della rappresentanza e delle relazioni”: il deputato modenese del Pd Davide Baruffi, componente della Commissione Lavoro della Camera, torna su quanto già denunciato in passato, ovvero il deterioramento, soprattutto in alcuni comparti, delle relazioni tra imprese e rappresentanze dei lavoratori. Su quanto stava accadendo, in particolare, nel settore della lavorazione delle carni, l’on. Baruffi aveva già presentato diverse iniziative parlamentari. Ora, visto il tentativo di estorsione denunciato dalla Squadra Mobile della Questura modenese, preannuncia la volontà di interpellare, ancora una volta, il Governo. Ecco la sua dichiarazione:

“Desta sconcerto e allarme la notizia di reato contestata dagli inquirenti ai due dirigenti della sigla sindacale “SI Cobas”, con relativi provvedimenti cautelari. Attendiamo naturalmente che la magistratura faccia il proprio dovere accertando la verità. I fatti contestati, pur nella loro inaudita gravità e nel salto di qualità oggettivo che rappresenterebbero, si inseriscono però in un quadro di organizzazione del lavoro e di relazioni sindacali non solo profondamente deteriorato, ma da tempo ormai esplosivo. Ho avuto modo di confrontarmi a più riprese, e ancora nei giorni scorsi, con alcune rappresentanze sociali sulla necessità urgente di una comune assunzione di responsabilità, sollecitata costantemente anche dalle istituzioni locali: abbiamo bisogno di ricomporre il sistema e di una rappresentanza, sia dei lavoratori, sia delle imprese, autorevole e riconoscibile, che consenta (e perché no, anche disciplini) le parti a darsi affidamento reciproco, nella negoziazione come nel conflitto. La frammentazione dell’organizzazione del lavoro e della rappresentanza hanno proceduto di pari passo con la proliferazione di cooperative spurie e di contratti pirata, con abusi o aperte violazioni dei contratti e dei loro istituti, con la competizione sleale tra le aziende, fino a veri e propri fenomeni di caporalato. Per questa strada, come abbiamo visto, non solo non si risolvono i problemi – che infatti sistematicamente si ripropongono, stabilimento per stabilimento – ma si aprono varchi inediti a degenerazioni che possono sfociare nell’aperta illegalità. Non esistono scorciatoie: serve la ricomposizione di un sistema ordinato della produzione e dell’organizzazione del lavoro, della rappresentanza e delle relazioni. Altrimenti a farne le spese saranno sempre i lavoratori più deboli o, talvolta, persino le stesse aziende. Ancora una volta interpelleremo il Governo: se infatti accertare i fatti contestati nella vicenda specifica è unicamente compito della magistratura, provare a ripristinare un quadro di chiarezza dei rapporti e di tutela delle regole è responsabilità di tutti”.