Docenti, Ghizzoni “Un concorso e poi la formazione iniziale retribuita”

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La deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni, componente della Commissione Istruzione della Camera, è la relatrice della delega, prevista dalla legge 107, sulla formazione iniziale e l’accesso al ruolo di insegnante di scuola secondaria. Il provvedimento, che introduce un vero e proprio ribaltamento del sistema precedente, è stato incardinato oggi. Il nuovo meccanismo di ingresso nella professione di docente prevede prima la partecipazione a un concorso pubblico e, poi, a seguire, un triennio retribuito di formazione e di tirocinio, al termine del quale è prevista l’automatica immissione in ruolo.

E’ iniziato oggi alla Camera l’esame del decreto legislativo che, sulla base della legge “Buona Scuola”, introduce un nuovo sistema di formazione iniziale e di accesso al ruolo degli insegnanti di scuola secondaria. “Si tratta di un cambiamento profondo – commenta la relatrice del provvedimento, la deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni – motivato dalle esperienze e dalle riflessioni degli ultimi decenni, un vero ribaltamento di paradigma in cui la selezione dei candidati avverrà per concorso prima e non dopo la formazione iniziale alla professione docente”. In breve, un laureato magistrale che si vorrà dedicare all’insegnamento dovrà in futuro prima vincere un concorso pubblico nazionale e poi affrontare un triennio retribuito di formazione e tirocinio, co-progettato e co-gestito da università e scuole. Nel triennio completerà la sua preparazione disciplinare e professionale assumendo gradualmente la funzione docente. Al termine, se saranno state superate positivamente tutte le valutazioni intermedie e la valutazione finale, sarà automaticamente immesso in ruolo. “L’obiettivo – spiega Ghizzoni – è di attrarre e preparare alla professione docente persone giovani e competenti nelle loro discipline, eliminando gli attuali lunghi periodi di precariato pre-ruolo, conducendole ad una formazione all’insegnamento realizzata in tempi e modi consoni alla professione”. Una parte importante e delicata del provvedimento riguarda la disciplina della fase transitoria dalla situazione attuale al nuovo sistema: per tutti coloro che sono già in possesso dell’abilitazione o che, pur senza possederla, hanno già svolto 36 mesi di servizio, il decreto prevede la possibilità di essere immessi in ruolo attraverso una procedura semplificata rispetto a quella vigente. “L’esame del provvedimento ci aiuterà a dettagliare questa fase, in particolare specificando la quota riservata di posti nel concorso e la durata della fase transitoria – conclude Manuela Ghizzoni – Si apre ora in Parlamento una fase di discussione aperta a cui parteciperà fattivamente tutto il mondo della scuola tramite le molte audizioni già calendarizzate e altre che potranno esserlo nei prossimi giorni, con la convinzione condivisa che una delle sfide maggiori del nostro Paese sia quella di dotarsi di una classe docente sempre più preparata e motivata che possa preparare e motivare il capitale umano del futuro”.

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