Legge di Bilancio, Davide Baruffi “Una manovra col segno più”

Dai parlamentari

Nel giorno in cui la Camera ha votato la fiducia sulla legge di Bilancio per il 2017, il deputato modenese del Pd Davide Baruffi fa il punto sui risultati ottenuti sul fronte del lavoro, della previdenza e del contrasto alla povertà anche grazie agli emendamenti, di cui è stato tra i proponenti insieme ai colleghi Pd della Commissione Lavoro di Montecitorio, entrati nel testo definitivo del provvedimento. Ecco la sua dichiarazione:

“Ci sono risposte molto importanti sul fronte dell’impresa e del lavoro per l’anno prossimo. Oltre al pacchetto di Industria 4.0, essenziale per sostenere gli investimenti e l’innovazione delle nostre imprese, il pacchetto per le Pmi e per i professionisti, nonché le misure più estese a sostegno della contrattazione aziendale, la legge di Bilancio ha stanziato oltre 7 miliardi di euro per il prossimo triennio a favore del fronte previdenziale, iniziando a riparare a molti dei problemi generati dalla riforma Fornero. Un sostegno anzitutto alle pensioni più basse, con l’estensione della quattordicesima e della no tax area per i pensionati, e misure per l’uscita pensionistica anticipata dei lavoratori che abbiano raggiunto i 63 anni, per gli usuranti e per i precoci in condizioni di maggiore difficoltà. Grazie ai nostri emendamenti, in particolare, portiamo a casa l’ottava salvaguardia per altri 30.700 esodati, la possibilità di usufruire della sperimentazione di Opzione Donna per le lavoratrici che abbiano maturato i requisiti necessari nell’ultimo trimestre del 2015 e il cumulo gratuito dei contributi, compresi quelli delle casse professionali precedentemente escluse. Su quest’ultimo punto, che mi ha visto relatore a Montecitorio di una proposta di legge unificata per la ricongiunzione pensionistica non onerosa, possiamo dire di aver riparato finalmente ad un’ingiustizia storica consumatasi nel 2010 sotto il Governo Berlusconi: tutti i lavoratori potranno infatti recuperare per intero i contributi versati nelle diverse gestioni previdenziali nel corso di una vita lavorativa, senza più penalizzazioni. Anche per quanto concerne il fronte lavoro, oltre alla decontribuzione totale per le assunzioni nel Mezzogiorno e quella significativa per l’assunzione dei ragazzi neodiplomati e neolaureati impegnati nell’alternanza scuola-lavoro e negli stage, è opportuno ricordare i risultati ottenuti con altri specifici emendamenti: abbiamo finalmente abolito la tassa sui licenziamenti laddove venga applicata la clausola sociale nei cambi d’appalto, come da sempre richiesto da imprese e sindacati. E ci sono nuove risorse (30 milioni di euro) per gli ammortizzatori sociali per i lavoratori dei call-center e norme più stringenti per disincentivarne la delocalizzazione. Infine si incrementa di ulteriori 150 milioni di euro il Fondo per la povertà”.