Comparto carni, Fava “Unire competitività a tutele dei lavoratori”

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Il responsabile Economia della Segreteria provinciale del Pd Davide Fava interviene sui disordini, avvenuti giovedì a Castelnuovo Rangone, nel corso di una manifestazione di lavoratori delle aziende del comparto lavorazione carni. Ecco la sua dichiarazione sulla situazione complessiva del settore e sugli interventi non più rinviabili:

“Quello che è successo giovedì a Castelnuovo, grave e per molti versi inedito, perde di significato complessivo se considerato come singolo episodio. Il comparto della carne, negli ultimi anni, ha affrontato una crisi più strutturale che contingente. La risposta alle difficoltà non può, però, gravare sulla pelle dei lavoratori. Non è più tempo di tollerare che qualche imprenditore, con spregiudicatezza, pensi di aggirare i contratti per ottenere maggiori guadagni. Il comparto è una eccellenza nazionale e con tante aziende sane e pulite. Prendere la china dello svilimento del lavoro, della violazione dei contratti e delle cooperative di comodo significa deteriorare questa eccellenza e disperdere il capitale sociale costruito nel tempo. Significa anche deteriorare il quadro delle relazioni sindacali, marginalizzando le rappresentanze responsabili a favore di quelle più radicali e frammentarie. Le parti devono prendere atto che la competitività delle aziende e la tutela dei lavoratori non sono temi che possano andare separati. Occorre ritrovare le ragioni di una rappresentanza ordinata e costruttiva. Il Pd, anzitutto nelle sedi istituzionali preposte, si è fatto promotore di diverse iniziative per aumentare le occasioni di confronto e reciproca legittimazione tra le parti. Ha anche avanzato alcune proposte, pur nel rispetto dell’autonomia delle parti, perché si addivenisse a qualche passo avanti a tutela dei lavoratori. Penso, ad esempio, al disegno di legge sulle false cooperative che porta anche la firma del senatore modenese del Pd Stefano Vaccari o al patto per la legalità sottoscritto da tutte le parti e promosso dalla Giunta regionale. E’ tempo, però, che il problema venga affrontato con decisione: alla tolleranza zero per le aziende che superano i confini della legalità si associ un piano industriale nazionale per sostenere la competitività di tutto il settore. Le proposte che devono pervenire dagli operatori del settore devono trovare orecchio in un’iniziativa diretta del governo regionale e nazionale”.