Telecamere, Baruffi e Ghizzoni “Lavorato per migliorare il testo”

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Importante lavoro dei deputati Pd alla Camera per migliorare il testo di legge, approvato ieri in prima lettura, che introduce misure di prevenzione e contrasto a casi di maltrattamenti e abusi nelle strutture per bambini, disabili e anziani. Ne parlano i deputati modenesi del Pd Davide Baruffi della Commissione Lavoro e Manuela Ghizzoni della Commissione Istruzione.

Non una legge esclusivamente securitaria, ma orientata alla selezione, alla formazione e alla verifica di idoneità del personale e al sostegno della qualità del servizio: i deputati modenesi del Pd Davide Baruffi, componente della Commissione Lavoro, e Manuela Ghizzoni, componente della Commissione Istruzione, spiegano l’importante lavoro svolto, in queste settimane, per arrivare a un testo di legge equilibrato, ieri approvato dalla Camera, recante misure per prevenire e contrastare condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica, in danno dei minori negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia e delle persone ospitate nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e persone con disabilità. “Il dibattito rischiava di rimanere incagliato nel contrasto frontale tra “telecamere sì-telecamere no” – spiega Davide Baruffi – Si tratta di un tema estremamente delicato che coinvolge aspetti di privacy, diritto del lavoro, ma anche educativi, a partire dal fondamentale patto tra scuola, famiglie e istituzioni su cui si basa l’intero sistema educativo”. In Parlamento, soprattutto dopo i casi di cronaca sui maltrattamenti a bambini o anziani, erano state depositate diverse proposte di legge che sono poi confluite in un testo unificato. “Siamo partiti da dati di realtà – continua Baruffi – In diverse strutture private, già sono installate webcam che permettono ai genitori di seguire, magari in diretta da casa o dal lavoro, cosa stanno facendo i figli all’asilo. Occorreva, quindi, introdurre modalità appropriate di utilizzo di questi strumenti che tutelassero sia chi si trova in condizione di vulnerabilità sia chi lavora in questi ambiti essenziali per il benessere di una comunità. E’ quello che abbiamo cercato di fare”. Secondo il testo che dovrà ora passare il vaglio del Senato, le webcam sono vietate, mentre possono essere solo introdotti sistemi di videosorveglianza interna, con l’accordo delle organizzazioni sindacali o dell’Ispettorato del lavoro, i cui filmati non saranno a disposizione di chiunque, ma solo della magistratura e della polizia giudiziaria, nel caso siano presentate denunce specifiche. “Il testo come è uscito dal voto della Camera – spiega Manuela Ghizzoni – è molto diverso da quello inizialmente previsto sull’onda emozionale della cronaca. Comprendo le preoccupazioni delle famiglie, ma la videosorveglianza è davvero l’ultimo strumento per efficacia per intervenire in casi come questi, molto più importanti sono il controllo sociale e il coinvolgimento costante e attento delle famiglie. Tutti aspetti che abbiamo voluto incrementare nella legge. E’ prevista, tra l’altro, una delega al Governo in materia di valutazione e formazione del personale degli asili nido, delle scuole dell’infanzia e delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e disabili. In particolare si chiede che questi lavoratori siano in possesso di adeguati requisiti e idoneità professionale non solo al momento dell’assunzione, ma anche nel corso del rapporto di lavoro, in modo da prevenire casi di logoramento tipici di chi ha mansioni così delicate”.