Rai, Vaccari “Perché lo stop del programma Ambiente Italia?”

Dai parlamentari

La Rai ha cancellato dai propri palinsesti la trasmissione “Ambiente Italia” e il senatore modenese Stefano Vaccari, capogruppo Pd in Commissione Ambiente, insieme ai colleghi Verducci e Caleo, ha presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere che la decisione venga rivista in modo da continuare a fornire agli utenti un’informazione ambientale adeguata e di tipo partecipativo, come previsto dal contratto di servizio Rai.

Rivedere la decisione di cancellare la trasmissione Ambiente Italia dai palinsesti Rai, per fornire agli utenti un’informazione ambientale adeguata e rispettare così il contratto di servizio. E’ quanto chiede, con un’interrogazione parlamentare rivolta ai vertici dell’azienda di viale Mazzini, di Rai3 e della testata giornalistica regionale, il senatore modenese Stefano Vaccari, capogruppo Pd in Commissione Ambiente, insieme ai colleghi Francesco Verducci, vicepresidente della Vigilanza Rai, e Massimo Caleo, vicepresidente della Commissione Ambiente. “In onda da settembre 1990 su Rai3 – scrivono i senatori dem nell’interrogazione – per oltre 20 anni Ambiente Italia è riuscito a raccontare agli italiani le condizioni ambientali del nostro Paese, ricco di uno straordinario patrimonio naturale e culturale che merita di essere difeso e valorizzato. E’ del 10 settembre la notizia che la trasmissione è stata cancellata dai palinsesti, dopo un ridimensionamento drastico della durata e il penalizzante spostamento dell’orario dalle 14.50 alle 13.00, in contemporanea con i telegiornali. Eppure Ambiente Italia ha ricevuto numerosi premi ed apprezzamenti nel corso degli anni di programmazione e la sua soppressione ha provocato le proteste, tra gli altri, della Federazione Italiana Media Ambientali, dei media e degli stessi componenti della Commissione di Vigilanza. E’ per questo che chiediamo al presidente e al direttore generale della Rai, nonché ai direttori di Rai 3 e della Testata giornalistica regionale, quali siano le ragioni di questa decisione e se non intendano rivederla, alla luce delle esigenze di fornire agli utenti un’informazione ambientale adeguata e di tipo partecipativo, come previsto dal contratto di servizio”.