Referendum, Boschini “Comitato No incapace di stare nel merito”

Dalla Regione

Il consigliere regionale modenese del Pd Giuseppe Boschini interviene sulla polemica sollevata dal Comitato per il No in merito alle firme raccolte nel modenese da Pd e Comitati per il Sì:

“Innanzitutto apprendo di una lettera aperta intitolata “Il mistero delle firme raccolte” -afferma Boschini- che sarebbe stata inviata ai rappresentanti del Pd e confermo che non ho ricevuto nulla, ma questo non è il problema. Stupisce invece che in una maniera così scomposta qualcuno si arroghi il diritto di fare i conti a casa altrui. Ho personalmente toccato con mano, per avervi partecipato in numerose occasioni, l’impegno dei tanti volontari e semplici cittadini in tanti banchetti che i cittadini modenesi hanno visto nelle piazze e davanti ai supermercati e che gli amici del comitato del No vorrebbero negare. Questo è inaccettabile perché offende la passione civile e la serietà di centinaia di modenesi che sono stati l’anima di tali banchetti e dei tanti Comitati per il Sì. Ha fatto bene la Segretaria provinciale Lucia Bursi a ribadire i numeri che ufficialmente riguardano il Pd modenese e che parlano di 4.505 firme certificate. A queste si devono aggiungere le firme raccolte dagli altri soggetti che hanno aderito o contribuito a vario titolo al Comitato per il Sì e delle quali non solo non possiamo avere i numeri esatti, ma che sono state conferite direttamente al Comitato nazionale di Roma.” Boschini, poi, rifiuta categoricamente qualunque tipo di accusa, anche velata, di brogli o inesattezze, facendo presente che quando si parla di firme certificate, ci si riferisce ad una procedura ufficiale, rispettosa della Legge e che è stata certificata dall’unico organo deputato a controllare tutto il procedimento: la Corte di Cassazione. Il Comitato per il No pensa di sostituirsi a tale autorevole organo oppure contesta l’operato dell’Alta Corte? “Da questa sterile polemica -conclude Boschini- emergono comunque due incontrovertibili dati politici: in primo luogo il “Comitato per il No” non è stato in grado di raggiungere le 500.000 firme richieste a livello nazionale e questo testimonia una volta di più dello scarso seguito ottenuto dalla loro posizione. In secondo luogo, poi, bisogna constatare il dato più triste di tutta la vicenda: il “Comitato del No”, nel suo legittimo esercizio di critica, non entra mai nel merito dei quesiti referendari e copre tale mancanza con attacchi di ogni tipo che non portano alcuno spunto di riflessione o confronto alla cittadinanza che invece merita informazioni chiare per poter esercitare consapevolmente il proprio diritto di voto. Esattamente il contrario di quanto farà il Pd e tutte le realtà aderenti al Comitato per il Sì nelle prossime settimane.”