Spreco alimentare, Vaccari “Buona legge che mantiene impegni di Expo”

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«L’approvazione, in via definitiva, della legge sullo spreco alimentare imprime un deciso cambio di passo al nostro Paese, con una scelta lungimirante e virtuosa, per dare attuazione agli impegni sottoscritti nella Carta di Milano a Expo2015.» Lo dice il senatore Stefano Vaccari, capogruppo del Pd nella Commissione Ambiente, che ha svolto la dichiarazione di voto in Aula per i Democratici. Ecco la sua dichiarazione:

“Quella approvata in via definitiva al Senato sullo spreco alimentare è una buona legge che nasce su iniziativa del Pd, dalla raccolta e condensazione di oltre 10 disegni di legge alla Camera, tra cui, in particolare, quello presentati da Chiara Gadda. Lo spreco alimentare ammonta nella sola Unione europea a 143 miliardi di euro all’anno, pari a circa 173 kg procapite di cibo buttato. Sostanzialmente il 20% degli alimenti prodotti in Europa finisce per diventare spreco alimentare, la cui origine, nel 70% dei casi, deriva dal consumo domestico, dalla ristorazione e dalla vendita al dettaglio. In Italia, secondo i dati del progetto “Fusions” di Last Minute Market e Università di Bologna, lo spreco alimentare domestico supera gli 8 miliardi di euro, circa mezzo punto di Pil, pari a circa 800 euro a testa. Numeri che stridono con quelli resi noti dall’Istat, secondo cui, in Italia le persone in povertà relativa sono il 16,6% della popolazione e quelle in povertà assoluta il 9,9%. Cifre che indicano in modo evidente il profondo senso etico ed economico di una scelta: provare a ridurre queste disuguaglianze e impostare un sistema economico circolare che sprechi il meno possibile, ottenendo contemporaneamente il non secondario risultato di ridurre anche la produzione di rifiuti. In Italia non si parte da zero grazie a tante esperienze avviate già agli inizi degli anni 2000, anche nella nostra realtà modenese dalla cooperazione come “SiTiCibo” e “Brutti ma buoni” o dai comuni aderenti all’associazione Sprecozero, o ancora grazie al fondamentale ruolo svolto dal Banco Alimentare e da Porta Aperta. La legge ha l’obiettivo di sostenere e valorizzare queste buone pratiche, con l’istituzione di un fondo specifico, rendendo più semplice ed incentivata la destinazione alla solidarietà sociale dei prodotti non più vendibili, ma ancora consumabili. Si tratta innanzitutto di prodotti alimentari, così come farmaci e vestiti, resi cedibili attraverso la semplificazione delle disposizioni fiscali, l’estensione delle categorie di prodotti essenziali ammessi alla donazione, l’ampliamento del panel degli enti beneficiari e anche grazie a misure relative al packaging, alle etichette e al progetto Family Bag per la ristorazione, alla raccolta dei prodotti in campo che altrimenti andrebbero distrutti. La battaglia si gioca a livello globale e locale: dalla grande distribuzione allo spreco domestico. Ci assumiamo così la nostra fetta di responsabilità in ambito europeo e scegliamo un deciso cambio di passo per il nostro Paese, con una scelta lungimirante e virtuosa, per dare attuazione agli impegni sottoscritti nella Carta di Milano a Expo2015 in modo partecipato e inclusivo”.

(fonte immagine: urbantimes.co)