Dl Enti locali, Ghizzoni “Si può assumere per i servizi 0-6 anni”

Dai parlamentari

La deputata modenese Pd Manuela Ghizzoni, componente della Commissione Istruzione della Camera, commenta positivamente le misure introdotte dall’articolo 17 del dl Enti locali, approvato oggi dalla Camera, che consentono la stabilizzazione del personale insegnante ed educativo delle scuole d’infanzia e degli asili nido comunali. “E’ un provvedimento – dice Manuela Ghizzoni – che va a vantaggio sia dei lavoratori, che si vedono riconosciuta la propria professionalità e possono finalmente uscire dal precariato, sia dei bambini e delle loro famiglie grazie alla continuità nella qualità dei servizi educativi che potrà essere garantita dai Comuni”.

La Camera approva il dl Enti locali e, all’articolo 17, introduce ulteriori novità, rispetto al testo varato dal Consiglio dei ministri nel giugno scorso, in materia di assunzioni del personale insegnante ed educativo delle scuole d’infanzia e degli asili comunali. “Con queste nuove norme – spiega la deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni, che ha seguito da vicino il percorso del provvedimento – si garantisce continuità e stabilità ai servizi educativi 0-6 anni gestiti dai Comuni e si prevedono maggiori tutele occupazionali per il personale docente ed educativo”. L’articolo 17 del dl Enti locali, infatti, prevede, in deroga alla normativa vigente sul turn-over per il pubblico impiego, la possibilità per i Comuni di assumere a tempo indeterminato personale docente ed educativo per le scuole d’infanzia e i nidi. “Lo potrà fare – spiega Manuela Ghizzoni – attraverso un piano di assunzione straordinario triennale, ricorrendo a specifiche procedure di stabilizzazione (nel triennio scolastico 2016-2019) di contingenti del personale impiegato a tempo determinato”. Rispetto al testo originario del decreto legge in Commissione Bilancio sono state introdotte altre misure. Gli Enti locali hanno ora la facoltà di esperire ulteriori procedure concorsuali finalizzate a valorizzare le esperienze professionali maturate all’interno dei medesimi Enti che gestiscono i servizi per l’infanzia, inclusi coloro che abbiano maturato un’esperienza lavorativa di almeno 150 giorni di lavoro nell’Amministrazione che bandisce il concorso. Le nuove misure si applicano sia ai Comuni che, nel 2015, abbiamo rispettato i vincoli previsti dal Patto di stabilità, sia a quelli che non sono stati in grado di farlo. “E’ un provvedimento sollecitato da tempo sia dall’Anci che dai rappresentanti del personale – conclude Manuela Ghizzoni – Andrà a vantaggio sia dei lavoratori, che si vedono riconosciuta la propria professionalità e possono finalmente uscire dal precariato, sia dei bambini della fascia d’età da 0 a 6 anni e delle loro famiglie che potranno godere della continuità di servizi apprezzati dal punto di vista pedagogico e sempre più necessari all’organizzazione familiare”. Fino ad ora, infatti, proprio per i vincoli imposti sul turn-over del personale, ogni anno i Comuni avevano dovuto fare ricorso a contratti di lavoro a tempo determinato.