Fermo, Kyenge “Le parole d’odio non siano derubricate a critica politica”

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Il commento dell’europarlamentare modenese del Pd Cécile Kyenge sull’omicidio a sfondo razziale del profugo nigeriano Emmanuel Chidi Namdi avvenuto a Fermo:

“ll dolore di perdere una figlia nell’attentato in una chiesa in Nigeria, le lacrime versate per un aborto dovuto alle percosse dei trafficanti di esseri umani, un lungo viaggio verso una nuova speranza di vita, l’Italia. Tutto questo non ha fermato Emmanuel e Chinyery, sorretti dal grande amore che provavano l’uno per l’altro. Ma li ha fermati l’odio. Ora rimane solo Chinyery, derubata di tutto ciò che le era rimasto, l’amore. Non è stata follia, ma una rabbia orientata, nutrita e corteggiata a muovere la mano dell’assassino di #Emmanuel. Sono state parole d’odio razziale a rendere possibile quell’azione. Parole d’odio che ogni giorno rigurgitano da più parti, anche su questa mia pagina Facebook, incuranti delle conseguenze. Parole d’odio razziale pronunciate da leader politici, quelli sì ben consapevoli delle conseguenze: alimentare la rabbia, infischiandosene di dove questa rabbia possa portare. Noi lo sappiamo. Per questo dobbiamo difenderci dall’odio. Per questo le parole d’odio razziale non posso mai essere derubricate a critica politica o satira. Perché le parole sono importanti”.