Gioco, Vaccari “Nuove sanzioni, più vigilanza e anche il Daspo”

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La Commissione parlamentare Antimafia ha approvato la relazione conclusiva del X Comitato ristretto sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nel gioco lecito e illecito. Contiene una serie di proposte di modifica della legislazione attuale, un’armonizzazione della e alla legislazione europea e interventi specifici sul cyber crime e sul gioco a distanza. Il senatore modenese del Pd Stefano Vaccari, componente della Commissione Antimafia, è il coordinatore del X Comitato “Chiediamo – ha spiegato Vaccari – un aggiornamento dell’intero quadro giuridico”

Dopo un ciclo di audizioni che ha coinvolto giornalisti, esperti ed operatori del settore, forze dell’ordine e rappresentanti delle Agenzie specializzate, il X Comitato ristretto sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nel gioco lecito e illecito ha presentato una lunga relazione, approvata dalla Commissione parlamentare Antimafia. “Si tratta di una relazione corposa, circa 65 pagine – spiega il senatore modenese del Pd Stefano Vaccari, coordinatore del X Comitato – ed è suddiviso in cinque ambiti: barriere all’ingresso, sanzioni penali e amministrative, rafforzamento della tracciabilità delle vincite e della normativa antiriciclaggio e una direttiva Ue”. La relazione contiene anche due raccomandazioni al Governo: una sul cyber crime per il quale, secondo il senatore Vaccari, serve una strategia a livello europeo che metta in campo un investimento adeguato nel settore, e un’altra che prevede misure armonizzate a livello europeo per evitare la penetrazione della criminalità. In sostanza, con la relazione si chiede un consistente aggiornamento del quadro giuridico per combattere il legame sempre più stretto tra gioco, sia quello legale che quello illegale, e criminalità. Le organizzazioni mafiose, da questo settore, stanno ottenendo “ragguardevoli benefici economici”. “Bisogna innanzitutto innalzare le barriere all’ingresso – ha spiegato Vaccari – per far sì che possano stare sul mercato operatori onesti e rispettosi delle regole. La normativa per il rilascio di concessioni e autorizzazioni deve riguardare tutti i soggetti della filiera, compresi i concessionari delle reti on line di raccolta di gioco a distanza e i proprietari, produttori e importatori di apparecchi”. Una parte importante della relazione riguarda la revisione dell’apparato sanzionatorio penale ed amministrativo. “Le sanzioni devono poter essere comminate anche alle società con sede all’estero – ha continuato Vaccari – devono essere elevati i termini di prescrizione soprattutto per le condotte più pericolose, si deve introdurre una reale deterrenza per i giocatori in clandestinità e, crediamo, si debbano ripensare le politiche di continui ricorsi a sanatorie per il settore. Arriviamo anche a ipotizzare la possibilità di adozione di una sorta di Daspo in tema di giochi e scommesse”. Infine, quanto al ruolo delle autonomie locali, grande spazio viene dato nella relazione alla possibilità di fare riferimento a nuovi criteri per determinare una presenza equilibrata dei punti di offerta del gioco, a partire da quelli che certificano il livello di presenza mafiosa, in modo di diminuirlo o anche azzerarlo laddove l’impatto della criminalità e sociale crea situazioni di emergenza, e per facilitarne i controlli preventivi da parte delle forze dell’ordine e delle autorità preposte.