Agricoltura, Serri “Istituiamo la Banca regionale della Terra”

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La consigliera regionale modenese del Pd Luciana Serri è la prima firmataria del progetto di legge sulla Banca regionale della Terra: “Agricoltura in Emilia Romagna significa qualità, economia e innovazione – ha spiegato in conferenza stampa – Con l’istituzione della Banca Regionale della Terra realizziamo uno strumento nuovo che favorisce l’ingresso dei giovani in agricoltura e allo stesso tempo recupera a produzione agricola terreni inutilizzati. Il tutto premiando progetti che mettano qualità delle coltivazioni, innovazione e sostenibilità come elementi prioritari”

“La Banca Regionale della Terra è un hub di scala regionale per raccogliere i terreni agricoli e agroforestali, le aziende agricole e i fabbricati rurali disponibili per affitto e concessione che i proprietari vogliono destinare a iniziative aziendali prioritariamente realizzate da giovani under 40, caratterizzate da attenzione all’innovazione, alla qualità, alla tutela della tipicità e alla sostenibilità.” Così la presidente della Commissione Politiche Economiche della Regione Emilia-Romagna Luciana Serri, prima firmataria del progetto di Legge regionale “Istituzione della Banca Regionale della Terra” depositato nei giorni scorsi. “La tutela della centralità che la filiera agroalimentare ricopre all’interno dell’economia regionale significa rispondere alle nuove sfide che dobbiamo affrontare, tra cui l’accesso alla terra da parte delle giovani generazioni – un tema ripreso anche nel Patto per il Lavoro della Regione Emilia Romagna – e il recupero di terreni abbandonati soprattutto nelle aree rurali e montane per tutelare i beni comuni e prevenire dissesti idrogeologici.” Il progetto di legge d’iniziativa del Gruppo consiliare del Partito Democratico prevede la costituzione di una banca dati online, accessibile a tutti tramite internet, nella quale troveranno spazio terreni agricoli, agroforestali, fabbricati rurali e aziende agricole di proprietà pubblica e privata disponibili per affitto o concessione. Rientrano negli ambiti della Banca della Terra anche i terreni abbandonati e incolti, al fine di perseguire in modo efficace il recupero di suolo produttivo, di limitare gli incendi e gli squilibri idrogeologici legati all’incuria e all’abbandono. È previsto anche l’inserimento dei beni agricoli sequestrati e confiscati, per favorirne una rapida assegnazione che li riporti a veicolo di valore economico e sociale per la collettività, evitandone il deterioramento e promuovendo una gestione attiva. La dimensione regionale della banca dati consente di aumentare la visibilità dell’offerta di terreni, aziende e fabbricati, superando le limitazioni attuali, legate a barriere geografiche e frammentarietà. Contemporaneamente, attraverso i criteri di priorità legati all’assegnazione è possibile supportare un ricambio nelle conduzioni sempre più rispondente agli obiettivi di qualità e sostenibilità. “Il progetto di legge – precisa Luciana Serri – individua anche i criteri di priorità su cui si baserà l’assegnazione dei beni inseriti nella Banca della Terra, che prevede la presentazione di un piano di sviluppo aziendale da parte dei richiedenti e che premierà come elementi qualificanti: l’età inferiore ai 40 anni del richiedente, l’utilizzo di modelli di agricoltura biologica, sociale e sostenibile, la realizzazione di produzioni a marchio di qualità e la collaborazione con startup innovative in ambito agroalimentare presenti sul territorio regionale. Nella nostra regione oltre la metà degli agricoltori ha più di 60 anni e il 64% delle aziende agricole è condotto da agricoltori over 55 senza successione. È altrettanto vero che sta aumentando in modo significativo l’interesse delle giovani generazioni verso la nostra agricoltura, come dimostrano i numeri crescenti delle iscrizioni agli istituti superiori e alle facoltà di scienze agrarie e gli ottimi dati di partecipazione ai bandi PSR dedicati ai giovani agricoltori. La Banca della Terra costituirà un nuovo punto di contatto e di opportunità tra chi vuole realizzare un’iniziativa imprenditoriale in ambito agricolo e chi ha un terreno o un’azienda in cerca di un progetto nuovo.”