Rifugiati, Kyenge “Procedura d’infrazione per gli Stati inadempienti”

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Gli Stati membri dell’Ue, in tema di rifugiati, devono adempiere ai propri obblighi di fattiva solidarietà: lo afferma l’europarlamentare modenese del Pd Cécile Kyenge, relatrice del Rapporto sull’immigrazione e l’asilo del Parlamento europeo.

“Aprire la procedura d’infrazione sarà necessario contro gli Stati membri dell’Unione Europea che non dovessero dare corso alla ricollocazione dei rifugiati dall’Italia e dalla Grecia. Ha fatto bene la Commissione UE a esplicitarlo”. Lo ha detto l’europarlamentare Cécile Kyenge (S&d/Pd) dopo quanto annunciato dalla portavoce dell’esecutivo europeo, Mina Andreeva. “Come ho indicato nei punti del Rapporto sull’immigrazione e l’asilo del Parlamento Europeo di cui sono stata relatrice – ha continuato Kyenge – gli Stati membri devono adempiere ai propri obblighi di fattiva solidarietà. Il Consiglio Europeo, gli Stati dell’UE, hanno deciso, col sostegno del Parlamento, nel settembre 2015, il trasferimento di richiedenti protezione internazionale dalla Grecia e dall’Italia in altri Paesi dell’Unione Europea. Italia e Grecia al contempo si sono impegnate ad allestire gli hotspot e lo hanno fatto. Gli altri Stati membri facciano altrettanto: si sono giuridicamente impegnati a ricollocare rifugiati in evidente bisogno di protezione internazionale, misura che attua il principio fondante della solidarietà fra gli Stati membri e ad oggi il numero di richiedenti asilo ricollocati è ridicolo, meno di 2000 rispetto ai 160mila previsti. Le ragioni di quella decisione non sono venute meno”. Kyenge ha poi sottolineato che “la pressione migratoria negli Stati di primo approdo, Italia e Grecia, è sotto gli occhi di tutti, persiste e si aggrava: è urgente quindi che gli Stati membri onorino i loro impegni. Se così non fosse, sono tutte le istituzioni europee a perdere di credibilità, affidabilità e quindi in fiducia reciproca. Per questo esistono le procedure d’infrazione”.