Ceramico, Kyenge “Oggi la Cina non è un’economia di mercato”

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L’europarlamentare modenese Cécile Kyenge nel corso del suo intervento nella Direzione provinciale del Pd di lunedì 16 maggio, incentrato sull’approfondimento dedicato all’anniversario del terremoto in Emilia, ha colto l’occasione per sottolineare una buona notizia per Modena, per il nostro tessuto manifatturiero e in particolare per il nostro Distretto ceramico. “Oggi la Cina non è un’economia di mercato – ha detto Cècile Kyenge – gli strumenti di tutela commerciale della nostra produzione ceramica non solo vanno tenuti in piena funzionalità, ma vanno anche rafforzati”. Ecco la sua dichiarazione:

“Da mesi abbiamo lavorato sulle problematiche connesse al dossier di riconoscimento dello status di economia di mercato alla Cina prevista per la fine del 2016. Giusta la preoccupazione che abbiamo raccolto dal nostro manifatturiero e in particolare da Confindustria Ceramica in vista di questo riconoscimento. Ora la nostra produzione ceramica, italiana ed europea, è infatti protetta da misure anti-dumping applicate alla produzione ceramica cinese che, oggettivamente, ancora oggi non risponde a vere regole di mercato. Il riconoscimento dello status di Economia di Mercato alla Cina provocherebbe un danno enorme a diversi settori del nostro manifatturiero e alla nostra produzione ceramica perché la Cina non risponde ai quattro principi su cinque di un’economia di mercato. Con le conseguenze immaginabili e quantificabili di una concorrenza sleale: distruzione di posti di lavoro. Abbiamo raccolto queste giuste preoccupazioni. Come delegazione Pd in seno al Gruppo Socialisti & Democratici abbiamo lavorato a fondo e il risultato non era per nulla scontato, serviva un pronunciamento molto forte del Parlamento per ‘avvisare’ la Commissione e questo pronunciamento forte contro il pieno riconoscimento alla Cina dello status di Economia di mercato è arrivato dall’ultima Plenaria di Strasburgo dei giorni scorsi. Con un’approvazione ad ampia maggioranza del Parlamento. Un voto importantissimo perché la decisione finale dovrà ripassare formalmente dal Parlamento: abbiamo voluto dare una indicazione forte preventiva della nostra posizione. Oggi la Cina non è un’economia di mercato, gli strumenti di tutela commerciale della nostra produzione ceramica non solo vanno tenuti in piena funzionalità, ma vanno anche rafforzati”.