Politiche abitative, Fasano “Bene l’Assessorato, nessuno senza un tetto”

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Il Pd plaude al lavoro dell’Assessorato impegnato a non lasciare nessuno senza un tetto dopo lo sgombero in via Bonacorsa. “Soltanto attraverso l’intervento pubblico – dice il responsabile Welfare della Segreteria cittadina del Pd Tommaso Fasano – è possibile affrontare i problemi abitativi dei cittadini in una prospettiva di equità e attraverso un sistema di regole che devono essere seguite da tutti e da cui non si può assolutamente prescindere. Per questo non sono accettabili le iniziative che cercano di rispondere a queste necessità superando i confini della legalità, mettendo a rischio le stesse famiglie”. Ecco la dichiarazione di Tommaso Fasano:

“Riguardo allo sgombero dell’edificio di Via Bonacorsa, la prima cosa da affermare con decisione è che in una città come Modena non è possibile che ci siano famiglie o singoli senza un tetto sotto cui dormire. Quindi ha fatto bene l’Assessorato al Welfare a prendere in carico le persone sgomberate, cercando sistemazioni temporanee, per poi avviare percorsi personalizzati sulle necessità delle singole famiglie. A oggi a Modena ci sono 2500 case popolari, tutte assegnate, e con un affitto medio di 140 euro al mese. Grazie ai vari interventi nel campo delle politiche abitative e del contrasto alla povertà, i Servizi sociali del Comune sono stati in grado, nel tempo, di fornire una risposta alle necessità abitative di diverse migliaia di famiglie modenesi. Esiste, inoltre, una fitta rete formata da associazioni, polisportive e soprattutto dalla Caritas e dalle parrocchie che è in grado di collaborare con i servizi sociali e sostenere numerose famiglie, inserendole in percorsi di progressivo affrancamento dalla situazione di bisogno. Se però tutti questi sforzi non risultassero sufficienti a coprire le crescenti necessità, allora sarebbe necessario che il Comune venisse messo in condizione di aumentare la propria spesa sociale per far fronte a quella che si potrebbe configurare come una vera e propria emersione di un disagio abitativo. Soltanto attraverso l’intervento pubblico è, infatti, possibile affrontare i problemi abitativi dei cittadini in una prospettiva di equità e attraverso un sistema di regole che devono essere seguite da tutti e da cui non si può assolutamente prescindere. Per questo non sono accettabili le iniziative che cercano di rispondere a queste necessità superando i confini della legalità, mettendo a rischio le stesse famiglie. È però necessario sviluppare strategie pubbliche per sfruttare al meglio le potenzialità offerte da immobili di proprietà comunale o demaniale presenti sul territorio di Modena, al momento non utilizzati e per cui non è previsto un recupero a breve termine. Un censimento di questi edifici e del loro stato sarebbe un buon punto di partenza per lo sviluppo di progetti sociali futuri. Infine, per quanto riguarda le operazioni di sgombero, facciamo i migliori auguri di pronta guarigione ai poliziotti e alla giovane manifestante rimasti feriti nei tafferugli in piazzale Redecocca. E’ sacrosanto che le forze dell’ordine abbiano cercato di impedire l’ingresso di un gruppo di attivisti negli uffici comunali dove i Servizi sociali stavano prendendo in carico le famiglie. Sarebbe stato meglio per tutti che questo fosse avvenuto con una maggiore capacità di interdizione ed evitando scontri e relative strumentalizzazioni che rischiano di mettere in secondo piano il problema sociale rispetto a questioni di ordine pubblico. Rigettiamo, comunque, ogni possibile assimilazione di questa Amministrazione con le idee, i valori e il modus operandi di formazioni estremiste di destra. Nessuno di loro, ma proprio nessuno, sarebbe impegnato a trovare sistemazioni per le famiglie di immigrati sgomberate”.