Rifugiati, Kyenge “Commissione accoglie parte delle nostre proposte”

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«La Commissione europea oggi ha messo in campo una proposta concreta di revisione dell’attuale sistema di accoglienza, facendo proprie anche parte delle proposte contenute nel mio Rapporto sulla crisi dei rifugiati.» L’europarlamentare modenese del Pd Cécile Kyenge commenta quanto presentato oggi dalla Commissione europea in tema di accoglienza e asilo. Ecco la sua dichiarazione:

“Abbiamo spinto con forza verso la revisione del trattato di Dublino il cui fallimento è sotto gli occhi di tutti, ma che a lungo si è esitato a riconoscere. Una cecità che ha fatto pagare un caro prezzo all’Europa tutta. La Commissione europea oggi ha messo in campo una proposta concreta di revisione e questo segna già un importantissimo passo in avanti: la parte del bicchiere mezza piena. Con l’approvazione del mio Rapporto sulla crisi dei rifugiati dal parte del Parlamento appena venti giorni fa, avevamo proposto di optare per un nuovo meccanismo, permanente e vincolante, di redistribuzione dei rifugiati fra tutti gli Stati dell’Unione e questa proposta è oggi fatta propria dalla Commissione. Abbiamo anche prospettato come soluzione concreta un sistema centralizzato europeo con domande d’asilo presentate direttamente all’Unione, considerando ciascun rifugiato come persona che chiede asilo all’Europa, non al singolo Stato membro. Un sistema centralizzato che attuerebbe pienamente il principio di solidarietà ed equa condivisione delle responsabilità tra tutti gli Stati membri, previsto dai trattati. Questa soluzione non è prospettata nella proposta della Commissione ed è questa la parte mezza vuota del bicchiere. Qualunque sia la soluzione tecnica che alla fine prevarrà, non c’è più spazio per compromessi al ribasso che non risolvano i problemi in chiave pienamente solidale fra gli Stati Membri. Ne va del futuro dell’Europa e del percorso di integrazione europea oggi in crisi, ed è una crisi di valori. Detto che il passo in avanti c’è perché da oggi si va verso il superamento dell’attuale sistema, ci batteremo per avvicinare il più possibile la proposta della Commissione a quella a cui ho lavorato per il Parlamento. La previsione di un contributo di solidarietà obbligatorio a carico di chi si sottrae alle proprie responsabilità nell’accoglienza va nella direzione giusta perché la solidarietà non può funzionare a senso unico”