Maserati, Baruffi “Pesanti ombre sul futuro produttivo a Modena”

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l deputato modenese Pd Davide Baruffi, componente della Commissione Lavoro della Camera, presenterà oggi una nuova interrogazione sul futuro produttivo di Maserati a Modena dopo l’incontro tra vertici aziendali e rappresentanti dei lavoratori. “Mai come in questo momento – dice Baruffi – è necessaria una forte presa in carico unitaria da parte di tutti, sindacati e istituzioni locali, regionali e nazionali. C’è infatti in gioco non solo il destino di un numero rilevante di lavoratori, ma di un pezzo dell’identità di Modena e del suo futuro produttivo”.

“Le pessime notizie giunte dagli incontri svolti tra i vertici aziendali di Maserati e le organizzazioni sindacali confermano, purtroppo, le preoccupazioni dei mesi scorsi. Ancora il 17 marzo con l’interrogazione al Governo sul futuro produttivo dello stabilimento modenese, a fronte del prolungarsi e dell’intensificarsi del ricorso alla cassa interrogazione, chiedevamo riscontri sulle strategie aziendali: da un lato si prospettava, infatti, l’uscita di produzione dei due modelli Maserati, ora confermata e anzi anticipata alla fine del 2016; dall’altro registravamo la totale assenza di informazioni circa nuovi modelli da mettere in produzione nello stabilimento modenese, dato quest’ultimo che ora si conferma e si aggrava con le mancate risposte dell’azienda e il rinvio della discussione a luglio. Ci dichiarammo insoddisfatti delle generiche rassicurazioni del Ministero e chiedemmo a tutto il Governo un supplemento di istruttoria e di impegno su una vicenda già sufficientemente preoccupante. Le parole dell’ad Marchionne all’inaugurazione dell’anno accademico a Modena erano state colte da alcuni come rassicurazione per la conferma della presenza strategica di Ferrari a Maranello, ma con allarme da chi vi aveva trovato la certificazione di un disimpegno produttivo per Maserati in terra di Modena. Prendo atto di quanto detto su Ferrari, considero inaccettabile quanto sta accadendo in Maserati. Più precisamente i fatti sono tre: il primo è che l’azienda non sa o non vuole indicare una prospettiva manifatturiera per lo stabilimento modenese, sede storica del marchio; il secondo è che, a oggi, non è in previsione una produzione di Maserati in uno stabilimento che vedrà invece una produzione ridotta di Alfa; il terzo è che 120 persone risultano di conseguenza in esubero rispetto alla produzione precedente e, così stando le cose, dal 1° gennaio 2017 non saranno più al lavoro nello stabilimento del tridente. Questo a fronte degli annunci di Marchionne che, ancora a Modena, ribadiva la previsione della piena occupazione per il gruppo Fca entro il 2018. Fermo restando che un disimpegno sulla manifattura può aprire a qualsiasi scenario anche su tutto il resto (ricerca e sviluppo), raccolgo quindi la preoccupazione di lavoratori e sindacati che condivido pienamente. Chiederò nuovamente conto al Governo dell’attenzione che aveva promesso sulla vicenda, con una nuova interrogazione che presenterò oggi stesso. Mai come in questo momento è necessaria una forte presa in carico unitaria da parte di tutti, sindacati e istituzioni locali, regionali e nazionali. C’è infatti in gioco non solo il destino di un numero rilevante di lavoratori, ma di un pezzo dell’identità di Modena e del suo futuro produttivo”.