Turismo, consiglieri regionali “Approvata la nuova legge regionale”

Dalla Regione

«Uno strumento importante per aumentare presenze e quote d’internazionalizzazione. La nuova legge si basa sul protagonismo dei territori e sul rapporto pubblico-privato per far crescere un settore economico fondamentale e incrementare l’occupazione» Questo il commento dei consiglieri regionali modenesi del Pd Luciana Serri, Enrico Campedelli, Giuseppe Boschini e Luca Sabattini, dopo l’approvazione, avvenuta questo pomeriggio, della nuova legge regionale sul turismo.

Approvata oggi dall’Assemblea legislativa la nuova legge regionale sul turismo. Il provvedimento rivede l’organizzazione del sistema di promo-commercializzazione turistica che passa dal concetto di “prodotto” a quello di “destinazione turistica”, ossia all’offrire un intero territorio con le sue eccellenze. Previsto l’ulteriore rafforzamento della collaborazione coi privati, la valorizzazione del protagonismo dei territori non più identificati solo da singole eccellenze di prodotto, l’affermazione del ruolo di indirizzo strategico della Regione. L’obiettivo dichiarato è quello di aumentare l’attrattività e il livello di internazionalizzazione dell’offerta turistica dell’Emilia-Romagna, per fare crescere le presenze e arrivare a superare il 10% del Pil regionale. L’ambito ottimale delle aree vaste, delineate dalla legge di riordino istituzionale regionale, sarà quello in cui si sperimenteranno le nuove politiche integrate di governance del turismo, che vanno dalla ricettività all’ambiente, dai trasporti al digitale.
“Questa legge – sottolineano i consiglieri regionali modenesi del Partito democratico Serri, Campedelli, Boschini e Sabattini – nasce da un ampio percorso di condivisione e dialogo con tutti i protagonisti, pubblici e privati, del settore perché è dal lavoro comune di tutti questi soggetti che nasce il nuovo protagonismo dei territori. E vogliamo puntare con sempre più forza sul rapporto fra pubblico-privato che in questi anni si è rivelato premiante in termini di promo-commercializzazione e nelle strategie di sviluppo turistico. L’altro elemento di forte innovazione della legge è il passaggio dal concetto di prodotto turistico a quello di destinazione turistica, ossia i territori. Passare dal prodotto al territorio significa promuovere un’esperienza in un’area. La destinazione turistica è composta da attrazioni (impianti, parchi, monumenti, ecc…), infrastrutture e trasporti verso e all’interno della destinazione, qualità urbana, ambiente, ospitalità, servizi. Il turista sceglie una destinazione in base a vari elementi di fruibilità e attrattività: non basta più proporre una buona attrazione, occorre offrire una realtà territoriale in grado di sostenere un’esperienza d’insieme. È il modo giusto per dare risposte alle aspettative dei turisti, far crescere i territori puntando al 10% del Pil regionale, con una ricaduta positiva non solo sulle 30mila imprese del settore ma anche su altri comparti economici. Ora il percorso delle legge prosegue con un nuovi elementi di condivisione e con l’emanazione dei regolamenti. In questa fase si potrà intervenire anche per quei territori che hanno interessanti eccellenze e che potrebbero rivelarsi molto utili all’attrattività regionale sviluppando strategie, una cultura dell’accoglienza e della progettualità turistica. Cooperare tra territori in logica di rete – concludono Serri, Campedelli, Boschini, Sabattini – è fondamentale per affrontare le sfide del mercato globale. Quello approvato oggi è uno strumento importante per aumentare presenze e quote d’internazionalizzazione: per far crescere un settore economico fondamentale e incrementare l’occupazione”

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