Siamo solo noi

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Care amiche e iscritte al Partito democratico,
esattamente 70 anni fa le donne italiane si recavano per la prima volta alle urne per le elezioni amministrative, tra marzo e aprile del 1946, e poi, il 2 giugno, votavano per l’elezione dei componenti dell’Assemblea costituente e per la scelta referendaria tra Repubblica e Monarchia. Smentendo i pregiudizi (maschili) della vigilia, le donne si recarono in massa alle urne, consapevoli dell’opportunità storica che si apriva al mondo femminile. Oltre duemila donne vennero elette nei Consigli comunali, qualcuna divenne sindaco, 21 entrarono a far parte dell’Assemblea costituente. Di quegli anni gloriosi, di miseria estrema, ma di grandi speranze, abbiamo in parte perso l’energia vitale del sopravvissuto che si appresta a ricostruire un Paese distrutto dalla dittatura e dalla guerra. Eppure c’è chi ci crede ancora: siamo solo noi, quelli del Partito democratico. Non a caso cito Vasco Rossi, perché, proprio in concomitanza con l’8 marzo e il 70esimo anniversario del voto alle donne, il Partito democratico modenese lancia una campagna di comunicazione che vuole essere insieme un tributo e un ringraziamento a tutti coloro che giorno dopo giorno, nonostante le difficoltà, rendono grande il Partito democratico. Per dirla con il rocker di Zocca, in fondo, siamo solo noi quelli che si sono battuti per le quote rosa, siamo solo noi quelli che nelle primarie credono sul serio, siamo solo noi quelli che fanno le feste de L’Unità, siamo solo noi quelli che credono nell’importanza della formazione politica e del rinnovamento delle classi dirigenti, insomma, siamo solo noi i principi attivi della democrazia. Ritroverete questo slogan su spillette, locandine, cartoline e con questi strumenti affronteremo, in questo anno, i grandi temi di interesse del partito. Intanto, in occasione della Festa della donna, abbiamo voluto riproporre su supporto cartaceo e su quello digitale gli articoli della Costituzione italiana che disegnano il quadro normativo generale della parità di genere. L’articolo 3 che sancisce il principio di uguaglianza davanti alla legge senza distinzione di sesso, l’articolo 37 che introduce la parità di diritti della donna lavoratrice e l’articolo 48 che certifica il diritto di voto di donne e uomini, con l’unica barriera del raggiungimento della maggiore età. La quotidiana esperienza di ciascuna di noi testimonia che quei principi non sempre e non ovunque si sono tradotti in pratica condivisa. La battaglia sarà ancora lunga, le conquiste spesso rimesse in discussione e le prospettive non sempre rosee. Un dato per tutti: il gender gap retributivo è continuato a crescere negli ultimi anni. Una donna, in Italia, a parità di lavoro e competenze guadagna mediamente il 10% in meno di un uomo: tradotto in cifre, secondo un recente studio, significa un ammanco annuo di 3mila euro. Eppure, anche se siamo solo noi, noi ci crediamo. E proviamo a sorriderne: per questo vi proponiamo un gioco. Fino al 31 marzo raccogliamo le vostre foto e i vostri video realizzati a partire proprio dalla locandina del 70esimo del voto alle donne. Inviatele a ufficiostampa@pdmodena.it. Noi provvederemo a pubblicarli sulla pagina Facebook di Pd Modena e con le protagoniste di quelli che avranno ricevuto il maggior numero di like ci troveremo a cena insieme alle Feste del Pd. Un ultimo invito ai Circoli: cercate le donne che votarono per la prima volta in quel lontano ’46, raccogliamo le loro testimonianze, pubblicheremo anche il loro prezioso racconto.

Quindi, ragazze non desistete, in fondo “siamo solo noi”.
Buon 8 marzo a tutte

Lucia Bursi
Segretario provinciale del Pd modenese

 

 

 

 

 

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