Sponsorizzazione Coni-Herbalife, Vaccari scrive al premier Renzi

Dai parlamentari

L’accordo di sponsorizzazione Coni-Herbalife è arrivato direttamente sul tavolo del premier Matteo Renzi: il senatore modenese del Pd Stefano Vaccari, infatti, ha scritto in proposito una lettera al presidente del Consiglio dopo aver avuto segnalazioni da parte di componenti della Commissione di vigilanza antidoping. “Un’ istituzione come il Coni, che utilizza fondi pubblici – spiega Vaccari – ha il dovere di promuovere uno stile di vita sano e una sana alimentazione come base per la pratica dello sport, non certo l’assunzione di integratori alimentari, presentati tra l’altro come un mezzo per “superare i propri limiti”.

“Che il Comitato Olimpico Nazionale Italiano, che usa fondi pubblici e che dovrebbe essere portatore e promotore di veri valori etici, morali, culturali, essere agenzia formativa per la salute degli sportivi, si faccia portatore di interessi commerciali che spacciano l’uso di integratori come qualcosa che “fa superare i propri limiti”, è contrario non solo al buon senso, ma necessita di un’immediata e pubblica smentita e una stigmatizzazione dell’accaduto”: il senatore modenese del Pd Stefano Vaccari porta l’accordo di sponsorizzazione tra Coni e Herbalife, società produttrice di integratori alimentari, direttamente sul tavolo del presidente del Consiglio Matteo Renzi. In una lettera indirizzata al premier, infatti, il senatore Vaccari si fa portavoce di una segnalazione arrivatagli direttamente da due componenti della Commissione di vigilanza antidoping, uno dei quali in rappresentanza del Ministero della Salute. Con l’accordo di sponsorizzazione, in sostanza, Herbalife diventa fornitore ufficiale degli atleti olimpici e i propri prodotti potranno fregiarsi del marchio Coni-Istituto di medicina e scienza dello sport. “Sarebbe un vero e proprio insulto alla scienza e alla medicina continuare su questa strada – spiega Vaccari nella sua missiva al premier – Il contrario di quello che in tante Regioni si sta tentando di affermare: penso al Centro antidoping dell’Ausl di Modena che è riferimento di livello nazionale o al lavoro di progettazione e sostegno del Ministero della salute. Con questo accordo, infatti, si fa pubblicità e promozione non a uno stile di vita sano e a una sana alimentazione come si dovrebbe fare, ma a un integratore che rappresenta l’esatto opposto”. Pericolosa, poi, secondo il senatore Vaccari, è anche l’idea sottesa allo slogan scelto dall’azienda per i propri prodotti, ovvero la possibilità di ricorrere a risorse “esterne” come scorciatoia per “superare i propri limiti”. “Siamo all’anticamera del doping – si indigna Vaccari – Il risultato sportivo, come quello nella vita, deve essere frutto di impegno, applicazione, rispetto delle regole, disciplina all’interno di una vita sana e deve essere conseguito, qualunque esso sia, rispettando e migliorando la salute del praticante. Far balenare l’idea che ci possa essere un modo per sfuggire a queste regole elementari, scegliendo scorciatoie chimiche, è potenzialmente pericolosissimo”. Il senatore Stefano Vaccari chiede, quindi, al presidente del Consiglio di interessarsi direttamente della questione vista l’ampia platea di sportivi interessati, ma anche di semplici consumatori, e, soprattutto, dopo che con Expo la nostra cultura del cibo e di stile di vita corretti hanno avuto la giusta vetrina internazionale.

(Fonte immagine: comunicati.net)