Terzo settore, Patriarca “Bene l’Anac, attenzione alla trasparenza”

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L’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, ha pubblicato la delibera sulle Linee guida per l’affidamento di servizi a enti del Terzo settore e alle cooperative sociali. “Un documento importante – spiega il deputato modenese del Pd Edoardo Patriarca, componente della Commissione Affari sociali – anche perché, a dispetto degli scandali che hanno investito, in questi ultimi tempi, una parte del settore, con esso si fa un ulteriore passo in avanti verso quel “buon Terzo settore” che tutti vogliamo, nel quale l’esercizio del principio di cooperazione con le istituzioni pubbliche e la pratica di una sussidiarietà virtuosa trovano il giusto riconoscimento, pur nel rispetto del principio di concorrenza auspicato dalle Direttive dell’Unione europea”. Ecco il punto della situazione nelle parole di Edoardo Patriarca:

“L’Anac ha pubblicato, nei giorni scorsi, la delibera “Determinazione Linee guida per l’affidamento di servizi a enti del terzo settore e alle cooperative sociali” che conclude il percorso iniziato il 6 luglio 2015 con la pubblicazione di una prima redazione delle Linee guida sottoposte a pubblica consultazione. La consultazione si era conclusa il 10 settembre, dopodiché l’ANAC aveva esaminato e valutato il materiale, adottando, il 20 gennaio. la delibera che, nelle more dell’approvazione della Legge Delega sul Terzo settore e del recepimento delle Direttive Comunitarie in materia di appalti e dei connessi decreti delegati, prevede un futuro aggiornamento delle Linee guida alla luce di tali atti. Anac ha pubblicato due distinti documenti: la delibera (32/2016) vera e propria e la Relazione di Analisi Impatto della Regolamentazione (“Relazione AIR”) in cui descrive e motiva il processo che ha portato all’approvazione della delibera. Alcune considerazioni, necessariamente sintetiche dal momento che entrambi i documenti sono corposi e complessi. Sono condivisibili la parte riguardo gli affidamenti finalizzati all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate come la preoccupazione per comportamenti tesi ad aggirare i limiti delle soglie comunitarie, al di sotto dei quali sono consentiti i convenzionamenti con frazionamenti temporali o di lotti. Il testo presenta alcuni miglioramenti rispetto a quello inizialmente proposto sui servizi alla persona, in particolare il capitolo dedicato alla co-progettazione rispetto al quale si prevedono futuri approfondimenti, e sull’intermediazione di manodopera. Previsti, inoltre, altri aspetti che vanno a consolidare buone prassi di affidamento dei servizi alla persona, dai casi di utilizzo di procedure negoziate all’utilizzo del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa e non del prezzo più basso, dall’attenzione per i contratti di lavoro al ruolo dato all’accreditamento. Qualche perplessità la mantengo sulla lode alla “concorrenza perfetta” nell’ambito del welfare, non del tutto condivisibile sia sul fronte dell’effettiva efficacia, sia sulla base di considerazioni politiche. Il principio della concorrenza va salvaguardato, ma altrettanto quello di cooperazione secondo il quale per il perseguimento dei fini di interesse generale i soggetti istituzionali e di Terzo settore di un territorio è auspicale attivino il principio di collaborazione. E’ una visione culturale e politica che va ripresa e rilanciata in un momento nel quale sostenere le buone motivazioni del principio di cooperazione appare poco conveniente, di fronte a fatti di cronaca in cui la cooperazione è stata coinvolta in situazioni censurabili. Ma non per questo dobbiamo arrenderci, anzi!”.