Bullismo, Patriarca “Una legge per prevenire, non solo sanzionare”

Dai parlamentari

Si sono concluse le audizioni nelle Commissioni Affari sociali e Giustizia: a breve inizierà l’iter in Aula per approvare una legge che contrasti la diffusione del bullismo e, in particolare, del cyberbullismo. “Si tratta di un fenomeno in continua crescita – conferma il deputato modenese del Pd Edoardo Patriarca, componente della Commissione Affari sociali della Camera – amplificato dall’uso massiccio, tra gli adolescenti in particolare, di smartphone e cellulari. L’obiettivo che ci siamo dati è quello di approvare un provvedimento efficace, tanto sul piano delle misure sanzionatorie e penali, quanto su quello delle iniziative di prevenzione, educative e di sostegno alla responsabilità genitoriali”. Ecco la dichiarazione di Edoardo Patriarca:

“La cronaca racconta quotidianamente – non ultimo il caso di Pordenone – l’aumento, fra gli adolescenti, di episodi di bullismo, che spesso nascono e si amplificano nel mondo virtuale dei social media, grazie alla diffusione di smartphone e altri strumenti elettronici e informatici a disposizione dei ragazzi. Strumenti pervasivi e invasivi, con una potenza comunicativa e di ricaduta inimmaginabile fino a pochi anni fa. Sono sempre più frequenti i casi di abbandono scolastico, malesseri fisici e psicologici, difficoltà fisiche e relazionali crescenti tra gli adolescenti indotti dai azioni di bullismo. I dati ISTAT disegnano scenari piuttosto inquietanti: il 50% dei ragazzi tra gli 11 e 17 anni ha subito qualche episodio offensivo; 1 su 5 (19,8%) è vittima assidua di una delle tipiche azioni di bullismo, cioè le subisce più volte al mese; Il 63,3 % di ragazzi e adolescenti è stato testimone di comportamenti vessatori di alcuni verso altri. La forza invasiva dei nuovi strumenti elettronici, del cellulare in particolare, tra gli adolescenti (dagli 11 ai 17 anni) è passato, in 10 anni, dal 55,6% al 92,7%: solamente il 3,9% dei ragazzi usa il cellulare solo per telefonare. L’obiettivo che ci siamo dati con questo progetto di legge è quello di approvare al più presto un provvedimento efficace, tanto sul piano delle misure sanzionatorie e penali, quanto su quello delle iniziative di prevenzione, educative e di sostegno alla responsabilità genitoriali. Non nascondiamo qualche perplessità su un approccio giustizialistico che punta all’inasprimento delle pene che, per esperienza, sappiamo non costituiscono lo strumento principale di promozione del cambiamento e del contrasto al fenomeno. È, infatti, sulla prevenzione che dovremo dedicare più attenzione. La prevenzione dovrà coinvolgere le famiglie, l’associazionismo educativo, la scuola, che deve svolgere un ruolo indispensabile di educazione all’uso consapevole dei nuovi media e della rete. Si tratta di costruire su queste sfide educative una alleanza educativa dei nostri territori”.