Lambrusco, Serri “Contrastare liberalizzazione vitigni in Europa”

Dalla Regione

La consigliera regionale modenese del Pd Luciana Serri, presidente della Commissione Politiche economiche, è la prima firmataria di una risoluzione del Gruppo Pd in cui si chiede alla Giunta di intensificare le azioni di contrasto alla proposta europea di liberalizzare i vitigni, decisione che graverebbe pesantemente su alcuni prodotti vitivinicoli italiani, il più importante dei quali è il Lambrusco.

“L’assessorato all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, unitamente con la sede regionale di Bruxelles, sta operando da mesi per costruire e consolidare un fronte allargato di Paesi e Regioni europee in opposizione alla proposta di liberalizzazione dei vitigni e delle conseguenti etichettature, con particolare riferimento al coinvolgimento delle realtà francesi e tedesche”. Inoltre, “il ministero delle Politiche agricole e forestali è da tempo attivo nel sostenere la posizione di opposizione alla proposta di liberalizzazione, rafforzando la strategia adottata dalla Regione Emilia-Romagna in seno al Parlamento europeo”. Lo scrive il Gruppo regionale del Pd, in una risoluzione, prima firmataria Luciana Serri, presentata all’Assemblea legislativa per chiedere alla Giunta di “intensificare le azioni di opposizione alla proposta di liberalizzazione favorendo il coordinamento delle diverse iniziative già intraprese dalla Regione, dal ministero, dai parlamentari europei, dalle rappresentanze dei produttori e dai consorzi”. Nel documento si chiede inoltre di “promuovere i percorsi avviati per allargare la platea dei soggetti informati e sensibilizzati sul tema, come le organizzazioni di tutela dei consumatori e di continuare a sostenere la promozione della filiera agroalimentare regionale in termini di qualità, sicurezza e tipicità”. “In Italia- si ricorda nel documento- esiste uno dei più ricchi e preziosi patrimoni di vitigni autoctoni: il Lambrusco vino leader nelle esportazioni. L’azione dei produttori, delle associazioni economiche, dei consorzi di tutela e della Regione ha consentito di realizzare un brand di riconoscibilità per il Lambrusco come prodotto di qualità in ragione del sistema territoriale in cui è prodotto. La potenziale apertura alla piantumazione di vitigni e all’etichettatura di vini di Lambrusco in tutti i paesi comunitari – viene ancora sottolineato nella risoluzione Pd- comprometterebbe irrimediabilmente la filiera di tutela del prodotto”.