S. Agostino, Boschini “Riflettiamo sulle tante ricchezze di Modena”

Dalla Regione

“Spero che questa occasione di riflessione sfoci in una sempre più forte valorizzazione delle nostre ricchezze che, se messe degnamente a sistema, potranno rappresentare un’ulteriore gemma tra le tante meraviglie di una città, un territorio ed una Regione uniche”: il consigliere regionale modenese del Pd Giuseppe Boschini interviene sul progetto del polo culturale al Sant’Agostino. Ecco la sua dichiarazione:

«Prendo atto che il sindaco Muzzarelli e la sua Giunta hanno aperto alla intenzione di riflettere con la FCRMO sulle funzioni da collocare nel nuovo polo cittadino. Una decisione che sembra allinearsi alle posizioni che, insieme ad altri, avevo espresso nei giorni scorsi». Queste le prime parole del consigliere regionale modenese del Pd Giuseppe Boschini sull’ennesima puntata della vicenda S. Agostino. Boschini era intervenuto sul dibattito nato dalla pronuncia del Tribunale Amministrativo non volendo commentare la sentenza e gli aspetti urbanistici e normativi, bensì auspicando che lo stop forzato potesse essere spunto per una riflessione sulla ritaratura del progetto culturale. «Dissi chiaramente –prosegue Boschini– che ritenevo la firma di Gae Aulenti un valore aggiunto per tutta l’operazione e che considero questo progetto una straordinaria opportunità per tutta Modena. Credo però che sia l’occasione decisiva per ripensare l’intero sistema espositivo di una città che ha collezioni di straordinaria portata che languono in spazi spesso inadatti e insufficienti. Patrimoni storico-artistici di primaria importanza capaci di non sfigurare al confronto con grandi città europee e che con una collocazione e promozione adeguata, potrebbero essere straordinari veicoli di interesse turistico nazionale e internazionale con evidenti ricadute positive sul sistema sociale ed economico della zona». Un rifiuto categorico, quello del consigliere regionale Pd, nell’essere annoverato tra le file degli oscurantisti, tutt’altro. «Il dibattito tra immobilisti, oscurantisti e illuminati è del tutto fuorviante –conclude Boschini– discutere razionalmente un grande progetto culturale per trarne il meglio per la città non può equivalere a posizionarsi tra i conservatori immobilisti, soprattutto se soluzioni che tengono in armonia progetto architettonico e potenziamento del polo espositivo sono assolutamente a portata di mano. Spero che questa occasione di riflessione sfoci in una sempre più forte valorizzazione delle nostre ricchezze che, se messe degnamente a sistema, potranno rappresentare un’ulteriore gemma tra le tante meraviglie di una città, un territorio ed una Regione uniche».