Tumori seno, Arletti e Liotti “Preoccupa stop visite gratuite in consultori”

Modena

«Dopo le affermazioni apparse nei giorni scorsi sulla stampa locale da parte della direzione dell’Azienda Usl di Modena, non possiamo che esprimere la nostra preoccupazione per una scelta, che seppur immaginiamo dettata da necessità di risparmio per la contrazione delle risorse a disposizione del servizio sanitario regionale, ci pare contraddica lo spirito con cui proprio a Modena nacquero i consultori familiari» Così le consigliere comunali Pd Simona Arletti e Caterina Liotti firmatarie di una specifica interrogazione alla Giunta in merito alla possibile sospensione della gratuità per le visite senologiche nei consultori familiari cittadini. Ecco la loro dichiarazione:

“Come evidenziano anche gli ultimi dati statistici disponibili la nostra provincia è tra le prime a livello regionale per percentuale di adesione ai programmi di screening del tumore alla mammella. Lo scorso anno, infatti, oltre il 75% delle donne modenesi invitate ha aderito al programma e circa il 78% dei tumori individuati è risultato essere in stadio precoce. Numeri che testimoniano il successo di un programma di prevenzione attivato ben vent’anni fa, ed esteso a partire dal 2010, proprio per la sua comprovata efficacia, a tutte le donne dai 45 ai 74 anni, sia residenti che domiciliate sul territorio modenese. Le donne interessate sono quindi circa 136mila. Nella provincia di Modena, in base ad una valutazione dei dati forniti dal Registro tumori provinciale, nel 2010 sono stati diagnosticati 613 casi di neoplasie maligne della mammella, corrispondenti a circa il 29,8% del numero complessivo dei tumori maligni. Partiamo da questi numeri per sottolineare come Modena sia da tempo impegnata nella promozione della cultura della prevenzione del tumore al seno, il più diffuso nelle donne. Impegno tradotto nel programma di screening, ma anche nell’accesso libero e gratuito ai propri consultori per ragazze e donne che senza un preciso quesito diagnostico, desiderassero comunque sottoporsi ad una visita senologica. Servizio quest’ultimo che rischia ora di essere sospeso nella sua gratuità, almeno secondo quanto apparso nei giorni scorsi sulla stampa locale. Eventualità verso la quale non possiamo che esprimere la nostra preoccupazione perché, seppur immaginiamo dettata da necessità di risparmio per la contrazione delle risorse a disposizione del servizio sanitario regionale, questa scelta ci pare contraddica lo spirito stesso con cui proprio a Modena nacquero i consultori familiari. Alla Giunta chiediamo quindi se corrisponda al vero che oggi donne e ragazze che si rivolgono ai consultori spontaneamente non possano più ricevere questo servizio e al contempo come si ritenga di poter insegnare alle nuove generazioni, ragazzi e ragazze, l’attenzione alla cura e all’ascolto del proprio corpo con l’obiettivo di comunicare l’importanza dei programmi di screening che nel futuro adulto verranno proposti a donne e uomini di diverse fasce d’età.”