Senato, Vaccari “Un risultato importante, con molti passi avanti”

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Il Senato ha dato il via libera al disegno di legge di riforma costituzionale in terza lettura, un risultato importante, arrivato dopo un lungo dibattito, anche interno al Partito democratico. Ecco la dichiarazione del senatore modenese del Pd Stefano Vaccari:

“Il Partito democratico, nonostante il dibattito interno in alcuni momenti anche aspro, ha saputo trovare un’unità politica e l’accordo sulle modifiche da apportare al testo approvato dalla Camera. Un compromesso certo, ma nell’accezione positiva e alta del termine, in particolare sulla modalità con cui verranno scelti i nuovi senatori. In maniera chiara si è optato per l’elezione diretta da parte dei cittadini secondo le modalità di elezione già sperimentate per le Assemblee regionali. Il testo in questione è stato oggetto di continui aggiustamenti – ben 174 le modifiche apportate nelle due precedenti letture – e durante i mesi di confronto in Commissione Affari Istituzionali e nelle 80 ore in aula, il Senato ha saputo accogliere nuove proposte correttive relative ad aspetti importanti nel funzionamento della futura camera delle regioni. Oltre alle modalità di elezione dei nuovi senatori, si è corretto il novero delle funzioni del nuovo Senato ridotte in maniera eccessiva nel precedente passaggio alla Camera, e si è meglio calibrato il quorum per l’elezione del presidente della Repubblica e dei giudici della Corte costituzionale. Il nuovo Senato rappresenterà le istituzioni territoriali e sarà organo di raccordo tra Stato, Unione europea e territori. I senatori saranno solo 100 e non più 315 e manterranno la sola indennità prevista per l’incarico di sindaco o consigliere regionale. Tra l’altro, viene anche inserito un tetto alle indennità degli stessi consiglieri regionali che non potranno guadagnare più dei sindaci dei Comuni-capoluogo. Soppressi anche i trasferimenti monetari ai gruppi regionali. Ora il cammino della riforma prosegue verso le prossime letture, al termine delle quali ci sarà il confronto per il referendum, vigilando, nel frattempo, sulle leggi che dovranno essere adottate per dare pienamente corso alla riforma, da fare nei tempi e nei modi giusti, a partire dalle leggi elettorali. Lo ha detto anche il senatore a vita Giorgio Napolitano, intervenendo in Aula, non siamo di fronte alla riforma perfetta, ma siamo comunque di fronte a una riforma più volte annunciata e mai realizzata. Con questa riforma il nostro Paese si avvia al superamento del bicameralismo paritario che, in questi anni, nel giro dei rimpalli dei testi tra una Camera e l’altra, non ha certo dato grande prova di sé. Il vero snodo della riforma è, infatti, la semplificazione del procedimento legislativo con meno decreti leggi e più disegni di legge del Governo per l’attuazione del programma. L’obiettivo è quello di contribuire a costruire una democrazia moderna capace di decidere e non bloccare il rinnovamento del Paese, che preveda comunque i giusti contrappesi istituzionali”.

(Fonte fotografia: repubblica.it)