Pizzolato, Guerra “Orlando intervenga prima che sia troppo tardi”

Dai parlamentari

“Il differimento della estradizione di Henrique Pizzolato, disposto dal ministero della Giustizia, doveva essere l’occasione per una ulteriore riflessione sulle garanzie che il Brasile è in grado di offrire sulle condizioni della sua carcerazione. Ma non sembra proprio così: l’estradizione è stata infatti confermata a partire dal prossimo 22 ottobre. Una volta in Brasile, Pizzolato sarà rinchiuso nell’ala dei vulnerabili della prigione di Papuda. Si tratta di una soluzione provvisoria e precaria”. Lo scrivono in una nota la senatrice modenese del Pd Maria Cecilia Guerra e il collega Luigi Manconi. Ecco la loro dichiarazione:

“Il regolamento penitenziario brasiliano, infatti, prevede che la permanenza di Pizzolato nell’ala dei vulnerabili non si dovrà protrarre oltre il 2016: a meno di non violare il suo dritto a passare da un regime chiuso ad un regime aperto. Oltretutto, in Brasile, l’esistenza stessa di questa ala è messa in discussione, in quanto è attesa una pronuncia sulla sua costituzionalità, dal momento che riserva ad alcuni detenuti un trattamento privilegiato rispetto ad altri. Infine, il Ministero della Giustizia, animato da una incomprensibile fretta di chiudere il caso, dovrebbe riflettere su quanto scrive un folto gruppo di avvocati brasiliani in un appello rivolto al Presidente del Supremo Tribunale Federale del Brasile, dove sono confermati dubbi sul rispetto dei diritti umani nell’ala dei vulnerabili cui è destinato il Pizzolato. Considerato tutto ciò chiediamo al Ministro Andrea Orlando: davvero pensa di avere garanzie sufficienti sul rispetto dei diritti umani nelle carceri brasiliane, per tutta la durata della pena, per il nostro e suo connazionale Henrique Pizzolato? Se la sente in queste condizioni di assumersi la responsabilità di una estradizione?”.