Débat public, Vaccari “Soddisfatti dell’attenzione del Governo”

Dai parlamentari

Incardinato in Commissione Lavori pubblici del Senato il disegno di legge, a firma del senatore modenese del Pd Stefano Vaccari, che punta a introdurre anche in italia il meccanismo del “débat public” preventivo per la realizzazione delle grandi infrastrutture. Anche il Governo, attraverso il viceministro Nencini, ha dichiarato di guardare con attenzione al lavoro parlamentare sul tema.

Procede il suo cammino parlamentare del disegno di legge, a prima firma del senatore modenese del Pd Stefano Vaccari, insieme ai colleghi Stefano Esposito e Daniele Borioli, che punta a istituire anche in Italia il débat public sul modello francese, cioè la consultazione pubblica per la realizzazione delle grandi opere. Il provvedimento, infatti, è stato incardinato in Commissione Lavori pubblici al Senato e lo stesso viceministro alle Infrastrutture Riccardo Nencini ha sottolineato come sul tema il Governo presterà massima attenzione al lavoro parlamentare. “Siamo soddisfatti dell’attenzione del Governo – spiega Stefano Vaccari – Lo stesso Nencini ha ricordato che il disegno di legge delega sugli appalti contiene un principio specifico proprio sul punto. Con questa misura, infatti, si vuole introdurre un meccanismo che coinvolga preventivamente i rappresentanti dei territori dove devono essere realizzate le grandi infrastrutture in modo da evitare quel che accade ora, ovvero i ricorsi e le contestazioni a posteriori che finiscono per bloccare o ritardare di anni la realizzazione delle opere”. Il disegno di legge prevede che la consultazione sia curata da un’autorità amministrativa indipendente: la Commissione nazionale di garanzia per il dibattito pubblico. Le infrastrutture sottoposte a débat public sono quelle di rilevanza strategica nazionale, forte rilevanza socio-economica o impatto significativo sull’ambiente, a partire da un valore di 100 milioni di euro e che riguardino un bacino di utenza di almeno 250mila abitanti. Ma la procedura può essere richiesta anche per opere minori. Almeno sei mesi prima di avviare le procedure per l’autorizzazione, chi vuole realizzare un’infrastruttura presenta il progetto di fattibilità alla Commissione nazionale, che avvia la consultazione, al termine della quale, e comunque entro 6 mesi, redige un rapporto contenente istanze e proposte emerse. In caso di loro accoglimento, chi realizza l’opera avrà diritto a un dimezzamento dei tempi delle procedure autorizzative.