Nomine, Trande “Pellacani, dalla Dea bendata al manuale Cencelli”

Modena

«A Pellacani suggerisco di rileggersi le procedure approvate dal Consiglio: c’è spazio di proposizione per tutti. L’importante è mettere in campo proposte autorevoli e credibili, perché, lo ripetiamo ancora una volta, la vera trasparenza è nei programmi.» Il capogruppo Pd a Modena, Paolo Trande, risponde alle recenti polemiche sollevate dal consigliere di Forza Italia Giuseppe Pallacani sulle prossime nomine per la Fondazione cassa di risparmio di Modena. Ecco la sua dichiarazione:

“Di fronte all’ennesima uscita del consigliere Giuseppe Pellacani, il commento più immediato è che i criteri per le nomine pubbliche non sono “giri di valzer” o piroette. Pellacani (non so se tutta Forza Italia sia d’accordo) prima ci ha proposto il metodo del sorteggio, per affidare la gestione di risorse che tanto gli premono a una lotteria o alla Dea bendata, poi ha sostenuto che si dovessero cambiare gli Statuti (redatti per altro a norma di legge) per tagliar fuori dalle nomine le istituzioni democratiche e altri soggetti come l’Università e la Camera di Commercio, che per Pellacani, chissà perché, sono diventati “enti privati”. Da ultimo si è convertito al manuale Cencelli, chiedendo un tavolo di confronto e la presenza della minoranza in Fondazione, alla faccia della coerenza e dell’indipendenza dalla politica e dai partiti. A Pellacani suggerisco di rileggersi le nuove procedure approvate dal Consiglio (su iniziativa del Pd ma approvate con il voto favorevole di Forza Italia, Galli e Morandi, e con la astensione dei 5 stelle) e scoprirà che c’è spazio di proposizione per tutti. Un tempo per proporsi bisognava avere amici o sponsor importanti. Oggi, con il sistema delle autocandidature, supportate da un contenuto numero di firme di componenti ordinari di istituzioni, ordini, associazioni, sindacati etc, abbiamo aperto a chiunque ritenga di avere titoli e merito per proporsi. Nel merito, pensiamo che l’importante sia mettere in campo proposte autorevoli e credibili e rendere chiaro non solo al sindaco, ma alla città, con quali obiettivi e programmi ci si candida. Perché, lo ripetiamo ancora una volta, la vera trasparenza è nei programmi, sui quali si possono giudicare le idee, la coerenza e le capacità di ciascuno rispetto alla necessità di fare l’esclusivo interesse del nostro territorio.”