Lucia Bursi “I volontari della Festa, la nostra parte migliore”

Segreteria

“Discutiamo, confrontiamoci, criticateci, ma lasciate stare i volontari: sono la parte migliore del nostro essere Partito democratico. La polemica politica è ormai parte del lavoro quotidiano di un partito, anche se continuo a preferire il confronto fattivo nel merito e sui problemi. Ma il lavoro e l’impegno dei volontari, per me, si collocano un gradino sopra. Chi dona tempo ed energie per una causa è a fondamento stesso dell’essere comunità e i volontari della Festa sono la base della nostra comunità politica. Il volontario della Festa de l’Unità, di qualsiasi Festa, quella provinciale come quella di quartiere, è una persona che, pur tra arrabbiature e qualche disillusione, ha ancora voglia di mettersi al servizio di un ideale. Il sogno c’è ancora: è quello di un Paese sempre più capace di tutelare i più deboli, di garantire i diritti fondamentali del cittadino, di sostenere chi ha voglia di fare e innovare, di creare una comunità accogliente per tutti. E’ vero i partiti sono cambiati, la politica non è sempre stata all’altezza del suo compito, il mondo affronta sfide che non possono essere combattute con gli strumenti tradizionali forgiati nel ‘900. Il Partito democratico raccoglie l’eredità di movimenti, partiti e sensibilità differenti con lo scopo di aggregare e rafforzare. Il compito non è facile e non siamo ancora stati capaci di portarlo a compimento, ma oggi il Pd è il partito di maggioranza nel Paese, il suo segretario guida il Governo e tanti nostri presidenti e sindaci guidano le amministrazioni locali. E’ da qui che dobbiamo partire per lavorare con ancora maggiore impegno, perseveranza e ampiezza di idee e vedute, nel confronto con tutti, ma anche con l’orgoglio di quello che siamo stati e tuttora siamo. Lo stesso impegno, lavoro e orgoglio che animano i nostri volontari. Lo ha ricordato Eudes Canali, nel corso della conferenza stampa di presentazione del programma della Festa provinciale de l’Unità in corso di svolgimento a Ponte Alto: ogni sera, lavorano alla Festa 800-900 persone che, nei fine settimane, diventano 1.200. A Modena, come nelle altri grandi città emiliane, non sono numeri di un fenomeno residuale, retaggio del passato, testimoniano, invece, un fenomeno vivo e attuale. A servire tra i tavoli della Festa, ad animare le gestioni più innovative ci sono tanti giovani. E questo ancora fa parte del nostro patrimonio come chi ha alle spalle anni di impegno e militanza. Chi in questi giorni è andato a parlare con loro ha trovato la conferma di un mondo in evoluzione, di un dibattito in corso, ma anche della voglia immutata di esserci e lavorare per cambiare e migliorare la nostra comunità. Non finiremo mai di ringraziarli abbastanza per il loro esempio, per il loro impegno, per il loro senso di responsabilità. Queste donne e uomini hanno non solo ideali, ma anche sogni. Siamo noi che dobbiamo fare di tutto per essere alla loro altezza”.