Democratiche “Occupazione femminile cardine dell’economia modenese”

Comunicati

La Conferenza delle donne democratiche di Modena commenta i recenti dati sull’occupazione femminile a Modena. Di seguito la dichiarazione:

“I dati recentemente resi noti dall’osservatorio della Cgil e dallo studio del Centro documentazione donna sull’occupazione femminile della nostra provincia mettono in evidenza la forte partecipazione delle donne modenesi al mercato del lavoro ma anche le loro difficoltà – ancora una volta maggiori rispetto agli uomini modenesi – a entrare stabilmente nel sistema lavorativo, a rimanervi soprattutto dopo una maternità e a guadagnare come i colleghi maschi. Da un lato quindi un’eccellenza, dall’altro ancora il permanere di criticità tipiche del contesto nazionale dove la segregazione verticale, orizzontale e in ingresso delle donne si è fortemente aggravata, tanto da far scivolare l’Italia nelle ultimissime posizioni nella classifica che registra le differenze di opportunità tra uomini e donne nei diversi paesi stilata periodicamente dal World economic forum. I numeri che fotografano l’occupazione femminile a Modena non devono essere semplicemente considerati come uno dei tanti aspetti della nostra economia, ma al contrario sono a nostro avviso la caratteristica fondante del nostro essere comunità: una comunità dove le donne, dopo la Seconda guerra mondiale e il loro impegno nella Resistenza, non sono per così dire tornate a casa. Una comunità che intorno a questa volontà delle donne di stare sulla scena pubblica si è organizzata e attrezzata con strumenti come asili nido, scuole dell’infanzia e colonie, ancor prima che in materia esistessero specifiche leggi nazionali. Una comunità dove l’art. 1 della Costituzione, insieme all’art. 3 e anche a quell’art. 37 che insiste sulla compatibilità tra lavoro e funzioni familiari femminili è stato assunto alla lettera nel significato profondo che Calamandrei gli aveva dato durante i lavori dell’Assemblea costituzionale: la Repubblica italiana ha per fondamento il lavoro e la partecipazione effettiva di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Quindi parlare di pari opportunità per donne e uomini nell’accesso al lavoro e di servizi che lo rendano possibile non è puramente una questione economica, ma è il cuore della nostra democrazia. Per questo prosegue il nostro impegno affinché non si torni indietro sul tema dei servizi e per favorire un cambiamento culturale che vada verso una maggior condivisione tra donne e uomini del lavoro familiare e di cura. Di questo parleremo anche il 28 agosto alla Festa provinciale de l’Unità di Modena nel dibattito “Art.1 l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Di che genere?”, programmato per le 21.00 al Palaconad. Ora certamente le donne potrebbero sentirsi più cittadine se la parola lavoro potesse essere declinata e intesa da tutti non solo come lavoro per il mercato ma anche lavoro riproduttivo, familiare e di cura che è il lavoro che svolgono prevalentemente le donne in tutto il mondo e che produce e permette la vita.”