Abolizione vitalizi, Baruffi “Equiparare gli eletti a tutti gli altri lavoratori”

Dai parlamentari, slider

«Non l’ennesima proposta, ma un contributo politico e tecnico di chi si occupa di pensioni quotidianamente. Questo il senso della nostra iniziativa.» Il deputato modenese del Pd, Davide Baruffi, è il secondo firmatario della proposta di legge che riforma l’intero regime previdenziale degli eletti e che supera definitivamente l’istituto dei vitalizi per parlamentari e consiglieri regionali, sottoscritta da tutti i deputati Pd della Commissione Lavoro e presentata oggi alla Camera.

I deputati e le deputate del Pd della Commissione Lavoro hanno presentato oggi una proposta di legge che riforma l’intero regime previdenziale degli eletti (parlamentari, consiglieri regionali, amministratori locali), che supera definitivamente l’istituto dei vitalizi e che mette un tetto preciso ai trattamenti di chi è già in pensione. È un contributo alla costruzione di un provvedimento da parte di chi, di pensioni, si occupa a tempo pieno. L’obiettivo è completare il processo di riforma già avviato negli anni scorsi con la previsione del calcolo contributivo per tutti, per cui ciascuno percepirà quanto effettivamente ha versato nel corso della propria vita professionale e durante i periodi di aspettativa in quanto eletto. Una completa equiparazione alla generalità dei lavoratori, quindi, e regole previdenziali comuni: una sola pensione, calcolata con metodo contributivo e gestita dagli istituti dell’Inps destinati anche agli altri lavoratori. Per coloro che percepiscono già i vitalizi, poi, si prevede il cumulo di tutti i trattamenti (vitalizi da parlamentare, europarlamentare o consigliere regionale, nonché ogni altro assegno previdenziale) e su tale cumulo viene posto un tetto massimo, pari all’80% dell’indennità prevista per un eletto in carica. Nessuno potrà quindi ricevere più dell’80% di quanto guadagnava da eletto. Gli importi che dovessero superare questo limite saranno destinati alla previdenza pubblica per interventi a sostegno delle giovani generazioni. Va detto che per il pregresso, affinché gli interventi in questa materia abbiano efficacia, occorre avere attenzione alla loro reale applicabilità ed al fatto che non presentino profili di illegittimità e incostituzionalità: “Proprio per tale ragione questa proposta prevede un impianto più realistico ed efficace rispetto ad altre iniziative emerse nel dibattito, anche oggi alla Camera – commenta il deputato modenese Davide Baruffi – non abbiamo inteso formulare l’ennesima proposta, ma dare un contributo politico e tecnico come persone che si occupano della materia a tempo pieno”. Anche per gli attuali eletti la proposta di riforma è al tempo stesso più severa e più equa: nessuno potrà più versare (e quindi vedersi versare) contributi in due casse diverse, ma sarà obbligatorio scegliere, una volta eletti, se proseguire con la propria cassa o, viceversa, passare alla gestione separata dell’Inps. “In questo modo – prosegue Baruffi – si supera un’altra stortura, forse meno nota, rimasta a vantaggio dei parlamentari anche dopo il superamento dei vitalizi mentre si dà, viceversa, una risposta importante agli amministratori locali che finalmente avranno una disciplina più giusta e uguale a quella di tutti gli altri cittadini”. In questo senso la proposta del Pd rappresenta una vera e propria riforma di sistema, che coinvolge tutti gli eletti a tutti i livelli, ponendo finalmente un tetto ai trattamenti del passato, eliminando le residue storture del presente ed equiparando il regime previdenziale degli eletti a quello di tutti i cittadini. Ora è importante che si avvii rapidamente la discussione sulle diverse proposte di legge per arrivare all’approvazione di un nuovo e più giusto quadro normativo.