Economia circolare, Vaccari “Europa sia ambiziosa: è il tema del futuro”

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«Un’economia circolare punta a minimizzare sia il prelievo di risorse sia lo smaltimento di rifiuti: le materie prime vergini sono utilizzate solo quando non sono disponibili materie prime secondarie, i rifiuti vengono raccolti in modo efficiente, riciclati e utilizzati per realizzare nuovi prodotti. È chiaro che si tratta di una trasformazione del processo produttivo e industriale, che può essere graduale ma richiede riforme decise. Per questo all’Europa abbiamo chiesto coraggio su un tema così determinante per il nostro futuro.» Lo dice il senatore modenese del Pd Stefano Vaccari, segretario della Commissione Ambiente e relatore della risoluzione approvata questa mattina. Ecco la sua dichiarazione:

“La Commissione Ambiente del Senato ha approvato quasi all’unanimità, con il solo voto contrario del M5s, un’articolata risoluzione in vista dell’adozione da parte dell’Unione europea di una Strategia sull’economia circolare. Come senatori, raccomandiamo all’Ue di avere obiettivi ambiziosi, dal momento che il futuro della nostra economia e di quella dell’Europa si fonda sulla capacità di passare dal modello lineare ‘prendi, produci, usa e getta’, a quello circolare basato sul riutilizzo, sulla riparazione, sul riciclo di prodotti e l’uso limitato di materie prime. A luglio 2014 la Commissione europea aveva presentato un primo pacchetto di misure ‘Verso un’economia circolare’, sul quale è stato avviato un processo di consultazione, ma che è stato poi ritirato da Junker perché troppo basato sulla gestione dei rifiuti. A dicembre 2015 la Commissione Ue si appresta a varare una nuova Strategia, che dovrebbe contenere un approccio complessivo e integrato e obiettivi ambiziosi. In particolare, si tratta di puntare sull’aumento della produttività e dell’efficienza nell’uso delle risorse e di ripensare il ciclo di vita dei prodotti, che deve essere fondato sull’ecodesign, un nuovo modo di pensare e progettare i prodotti. In un’economia circolare, i materiali circolano all’interno di circuiti chiusi che puntano a minimizzare sia il prelievo di risorse sia lo smaltimento di rifiuti. I rifiuti derivanti dal consumo vengono raccolti in modo efficiente, riciclati e utilizzati per realizzare nuovi prodotti. Le materie prime vergini (rinnovabili o non rinnovabili) sono utilizzate solo quando non sono disponibili materie prime secondarie. Le risorse rinnovabili sono utilizzate entro i limiti della sostenibilità e della capacità di carico degli ecosistemi. L’efficiente uso delle materie prime è strategico per l’Europa, che dipende dall’import per il 40% del suo fabbisogno. Basti pensare che un aumento della produttività delle risorse del 2 per cento creerebbe 2 milioni di nuovi posti di lavoro nell’UE entro il 2030, secondo le stime della Commissione europea. E il miglioramento dell’efficienza delle risorse, e anche dell’uso dell’energia, andrebbe a beneficio anche della sicurezza dell’Europa. E’ chiaro che si tratta di una trasformazione del processo produttivo e industriale, che può essere graduale ma richiede riforme decise. Per questo all’Europa abbiamo chiesto coraggio e proposto indirizzi innovativi per la nuova Direttiva. Dopo i pareri degli Stati membri, nel mese di settembre proseguirà il confronto con la UE per la definizione della direttiva, al quale il nostro Paese dovrà contribuire per ottenere obiettivi ambiziosi”.