Immigrazione: Kyenge “Rafforzare agenzie Ue è priorità”

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L’europarlamentare modenese del Partito democratico, Cécile Kyenge traccia un primo bilancio della recente missione in Sicilia, insieme ad una delegazione di eurodeputati, per valutare l’utilizzo dei fondi comunitari per le politiche d’immigrazione e la creazione degli “hotspot” per la prima accoglienza e l’identificazione dei migranti.

“Rafforzare le agenzie dell’Unione europea, come Easo, ufficio europeo di sostegno per l’asilo, Europol, ufficio europeo di polizia, e Eurojust, agenzia per la cooperazione giudiziaria penale”. Questa la richiesta dell’europarlamentare modenese del Partito democratico Cécile Kyenge di ritorno con una delegazione di eurodeputati dalla missione in Sicilia mirata a valutare l’utilizzo dei fondi comunitari per le politiche d’immigrazione e la creazione degli “hotspot” per la prima accoglienza e l’identificazione dei migranti. Oltre agli italiani erano presenti anche europarlamentari di altri Paesi. “Una missione utile perché a livello di tutti gli Stati Membri si comprenda la portata per l’Italia della gestione di questo flusso migratorio”, ha detto Kyenge, responsabile del rapporto parlamentare sulla crisi umanitaria nel Mediterraneo. “Il limite infatti è proprio lì, a livello dei Governi degli Stati Membri che siedono nel Consiglio Ue perché responsabilità e solidarietà rappresentino davvero principi condivisi da tutti. Non come successo lo scorso lunedì a Bruxelles quando abbiamo assistito a una riduzione del numero di ricollocamenti dei migranti da Italia e Grecia”. Kyenge ha fatto riferimento al Consiglio Affari interni sull’immigrazione di lunedì scorso a Bruxelles. “Peraltro – ha continuato Kyenge – le risorse previste per impiantare il nuovo sistema di accoglienza, identificazione e successiva redistribuzione dei migranti sul territorio europeo vanno aumentate perché funzioni questa prima esperienza pilota”. L’eurodeputata modenese ha concluso indicando l’obiettivo da raggiungere. “In prospettiva, dobbiamo arrivare a un meccanismo di solidarietà permanente e vincolante e dobbiamo modificare il Regolamento di Dublino perché non è coerente con il principio di solidarietà che dovrebbe legare gli Stati Membri”.