Immigrazione, Kyenge “Ricollocazione, passo del meccanismo di solidarietà”

Comunicati

La Commissione Libertà civili, Giustizia e Affari interni del Parlamento europeo ha approvato il dossier sulle misure temporanee di intervento nel Mediterraneo che comprende la procedura di ricollocazione di 40mila migranti da Italia e Grecia. “”L’approvazione costituisce un primo importante passo verso un meccanismo di solidarietà permanente e vincolante – spiega l’europarlamentare modenese del Pd Cécile Kyenge – Dà corpo per la prima volta al principio di solidarietà fra i Paesi Membri”.

BRUXELLES – La procedura di ricollocazione di 40mila migranti con diritto alla protezione internazionale da Italia e Grecia rappresenta una misura di emergenza di un progetto pilota applicata temporaneamente. Lo ha stabilito la Commissione libertà civili, giustizia e affari interni del Parlamento Europeo che ha approvato il dossier sulle misure temporanee di intervento nel Mediterraneo dell’europarlamentare Verde, la tedesca Ska Keller. “L’approvazione costituisce un primo importante passo verso un meccanismo di solidarietà permanente e vincolante. Dà corpo per la prima volta al principio di solidarietà fra i Paesi Membri”, ha detto Cécile Kyenge, europarlamentare modenese del Pd, responsabile del rapporto sulla crisi umanitaria nel Mediterraneo. “Abbiamo rafforzato il carattere vincolante del primo intervento di solidarietà – ha continuato Kyenge – e abbiamo confermato i numeri proposti dalla Commissione europea: come annunciato quindi 24 mila persone dall’Italia e 16 mila dalla Grecia potranno essere ricollocate nei diversi Stati Membri dell’Unione europea”. Con un emendamento la Commissione parlamentare ha proposto che entro sei mesi dall’entrata in vigore di questa decisione la Commissione europea valuti il carico di persone da ricollocare con lo scopo di adattare i numeri alle modifiche dei flussi migratori sulla base degli ultimi dati disponibili di Frontex. “Abbiamo anche rafforzato l’attenzione alla sfera personale del migrante – ha sottolineato Kyenge – una delle precondizioni affinché questa misura funzioni davvero: il richiedente protezione internazionale potrà esprimere la preferenza sul Paese di destinazione nonché far valere i legami familiari, le relazioni sociali, i legami culturali, i soggiorni precedenti, le precedenti esperienze di lavoro e le capacità linguistiche”. Il dossier approvato punta a sciogliere alcuni nodi irrisolti della proposta della Commissione. “Vogliamo che gli Stati membri facilitino un effettivo riconoscimento dei diplomi e le qualifiche dei richiedenti. Abbiamo indirizzato – ha chiosato Kyenge – una particolare attenzione per tutelare i bambini, soprattutto quelli non accompagnati. Infatti, grazie a un emendamento a cui abbiamo dato via libera, nelle procedure di ricollocazione una speciale attenzione sarà indirizzata alla tutela dei minori”.