Trande “Perché non applicare anche a Modena il “Protocollo Chiara”?

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Il Pd domanda che anche l’Inps di Modena adotti il cosiddetto “Protocollo Chiara” già deciso dall’Inps di Trento che dispone la cessazione delle visite fiscali per i malati con patologie gravi e debilitanti: il capogruppo Pd in Consiglio comunale Paolo Trande ha presentato, in proposito, un’interrogazione a nome del gruppo consiliare. “Una decisione – si legge nell’interrogazione – che potrebbe liberare da una pratica inutile e umanamente vessatoria le tante concittadine e concittadini lavoratori ammalati di malattie gravi e/o in trattamento con terapie debilitanti e totalizzanti”.

Chiara Dossi è diventata famosa in tutta Italia per il suo coraggio e la sua determinazione: malata oncologica alle prese con la chemioterapia ha ricevuto la visita fiscale disposta dall’Inps, ma prostrata dalla terapia non ha sentito il campanello e non ha aperto. Richiamata presso la sede dell’Inps per “giustificare” la sua presunta assenza, ha denunciato l’assurdità di una situazione che costringe i malati a dover trovare scusanti per la gravità della propria patologia. La sua denuncia ha costretto l’Inps di Trento a rivedere il proprio regolamento e a disporre la cessazione delle visite fiscali per i malati gravi. “Si potrebbe adottare anche a Modena il cosiddetto “Protocollo di Chiara”?”: è quanto chiede, con una interrogazione, il capogruppo Pd in Consiglio comunale Paolo Trande a nome del proprio gruppo. L’interrogazione porta la firma anche dei consiglieri Pd Andrea Bortolamasi, Grazia Baracchi, Marco Malferrari, Vincenzo Walter Stella e Tommaso Fasano. “Questa giovane donna – scrive Trande – con il suo faticoso “no” pieno di civiltà e umanità ha finalmente messo in rilievo l’ingiustizia e l’intollerabilità di procedure che risultano vessatorie, inutili per contrastare gli abusi e addirittura controproducenti in alcuni quadri clinici”. Il tema riguarda anche migliaia di lavoratori modenesi, dipendenti di aziende private, che ogni anno si ammalano di patologie gravi, in particolare i malati di tumore alle prese con terapie oncologiche debilitanti. Il gruppo Pd chiede di conoscere quale sia la situazione modenese, ovvero se siano già previsti protocolli differenziati in base alla gravità delle malattie, in particolare per i malati oncologici. Inoltre, con l’interrogazione, si domanda “se è immaginabile chiedere all’Inps di Modena, in attesa di una decisione nazionale dell’Inps o di un atto governativo e/o parlamentare, di adottare da subito, autonomamente, come la Regione Trentino Alto Adige, il cosiddetto “Protocollo di Chiara” in modo da “liberare” da una pratica inutile e umanamente vessatoria le tante concittadine e concittadini lavoratori ammalati di malattie gravi e/o in trattamento con terapie “debilitanti” e “totalizzanti” (chemioterapia, radioterapia, terapie contro il dolore cronico di grave, etc)”.