Immigrazione, Kyenge “69,6 milioni di euro siano solo il primo passo”

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Il Parlamento europeo ha stanziato nuovi fondi per le agenzie che si occupano della gestione dei flussi migratori. “Si tratta del primo passo verso una gestione responsabile del fenomeno – commenta l’europarlamentare modenese del Pd Cécile Kyenge, correlatrice del rapporto di iniziativa sulla situazione nel Mediterraneo – Oltre agli aiuti economici occorre intervenire sulle reali cause dei flussi migratori”.

STRASBURGO – Ammonta a 69,6 milioni di euro la somma extra di cui beneficeranno quest’anno le tre agenzie, tra cui Frontex, che si occupano della gestione dei flussi migratori verso l’Unione europea e due fondi Ue per le politiche migratorie. Lo ha stabilito l’Europarlamento adottando a larga maggioranza (592 voti a favore, 75 contrari e 41 astensioni) il provvedimento approvato dai ministri dell’Unione europea lo scorso 19 giugno. “Sono solo il primo passo verso una gestione responsabile del fenomeno migratorio”, ha detto Cécile Kyenge, europarlamentare modenese del Pd correlatrice del rapporto di iniziativa sulla situazione nel Mediterraneo. “L’aumento del finanziamento e del personale può essere utile nell’immediato, ma sicuramente servono aiuti concreti di portata maggiore per poter gestire i flussi migratori nel Mediterraneo. Per esempio, deve essere responsabilità degli Stati membri continuare a fornire ulteriori mezzi e finanziamenti per garantire l’attività di soccorso e salvataggio in mare”. Con l’approvazione odierna del Parlamento Ue, l’agenzia per il controllo delle frontiere, Frontex, riceverà 26,8 milioni, triplicando così i fondi disponibili per le operazioni Triton e Poseidon. L’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (Easo) e Europol (l’ufficio europeo di polizia) saranno rinforzati con un aumento di personale e il fondo per l’asilo e l’integrazione degli stranieri (Amif) e il fondo per gli affari interni (Isf) – godranno rispettivamente di 57 milioni e di 5 milioni di euro. “Oltre agli aiuti economici – ha indicato Kyenge – occorre intervenire sulle reali cause dei flussi migratori e in particolare la situazione nei Paesi dai quali queste persone fuggono e l’assenza di vie legali di accesso all’Europa per rifugiati e persone bisognose di protezione internazionale. È fuori dubbio che tutt’ora, in Europa, permane una sostanziale chiusura all’immigrazione legale per motivi economici e che la Commissione non abbia proposto soluzioni lungimiranti”.