Risorse, Molinari “La Provincia non chiude il bilancio, i Comuni soffrono”

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Il dl Enti locali, appena varato, pur contenendo misure a favore delle città metropolitane, non risolve questioni essenziali per la vita quotidiana delle nuove Province e degli Enti locali: la denuncia è del responsabile Enti locali nella segretaria provinciale del Pd Filippo Molinari. Ecco la sua dichiarazione:

«Così come stanno le cose, le Province non saranno in grado di chiudere i bilanci e i Comuni, a cascata, non potranno ricevere supporto nelle materie che, dopo la riforma, sono rimaste appannaggio delle nuove Province. C’era molta attesa sulle norme contenute nel nuovo dl Enti locali, ma, pur prevedendo misure a favore delle neo-città metropolitane, non vengono risolte questioni che reputiamo essenziali per la vita degli altri Enti locali. Penso, ad esempio, alla manutenzione ordinaria delle strade. I cittadini, giustamente, si lamentano degli avvallamenti che si formano sulle arterie principali e delle buche, in certi punti, pericolose. Ebbene, su oltre mille chilometri di rete stradale modenese, solo per riparare i danni già evidenti, nel 2014 sarebbero stati necessari 6 milioni e 700mila euro. Alla Provincia di Modena ne sono arrivati solo 2 milioni e 610mila. Ma nel 2015 va molto peggio. Visti anche gli interventi non effettuati, ora il fabbisogno stimato è di 8 milioni e 500mila euro: ne arriveranno solo un milione e 660mila. Un’inezia rispetto a quanto realmente necessario. E, si badi bene, che non si sta parlando di fare prevenzione per il futuro, ma solo di “rappezzare” i guasti già evidenti. Come faranno i Comuni? Come potrà fare la nuova Provincia? Sono problemi che devono trovare risposta normativa al più presto. Le città metropolitane hanno una loro definizione, un loro governo, un assetto chiaro tanto che potranno chiudere il proprio bilancio. Le nuove Province sono nel limbo: sono ancora in Costituzione, anche se in fase di superamento, e, nel contempo, si chiede loro di attuare politiche senza averne le risorse. La riforma non può rimanere a mezza strada e, soprattutto, gli amministratori non possono essere lasciati soli a tentare, di volta in volta, di salvare il salvabile!».