Opere, Vaccari “Il ‘dibattito pubblico’ per essere competitivi in Europa”

Dai parlamentari

Il senatore modenese Stefano Vaccari è intervenuto in Aula nel corso del dibattito sulla delega appalti per sostenere la necessità che il Governo, nell’esercizio di questa delega, introduca anche nel nostro Paese un sistema di consultazione anticipata dei territori dove si devono realizzare infrastrutture e grandi opere. Lo stesso Vaccari ha appena presentato una proposta di legge per adottare il sistema francese del “débat public”.

“Una norma avanzata che colloca il nostro Paese direttamente in Europa”: con queste parole il senatore modenese del Pd Stefano Vaccari, intervenendo oggi in Aula nell’ambito del dibattito sul disegno di legge delega di riforma degli appalti, ha descritto la necessità di introdurre nell’istruttoria per la realizzazione delle opere a notevoli impatti sociali la procedura del “débat pubblic” che così buona prova di sé ha dato in Francia. “La delega appalti che stiamo discutendo – ha confermato Vaccari – contiene, tra i numerosi principi e criteri direttivi, quello relativo alla previsione di forme di dibattito pubblico che coinvolgano le comunità locali e i loro portatori di interessi collettivi dei territori interessati dalla realizzazione di grandi progetti infrastrutturali aventi impatto sull’ambiente o sull’assetto del territorio”. Il tema incide direttamente sulla tempistica nella realizzazione delle infrastrutture italiane: troppo spesso, infatti, opere già deliberate e finanziate non vengono poi ultimate. E uno degli ostacoli è proprio rappresentato dall’elevata conflittualità che si crea attorno all’opera stessa. “E’ stato stimato – ha spiegato Vaccari – che i “costi del non fare” ammonteranno tra il 2012 e il 2027 a una cifra pari al 30% del Pil”. Il senatore Vaccari, nelle settimane scorse, insieme ai colleghi Esposito e Borioli, ha presentato un disegno di legge specifico per introdurre nel nostro Paese procedure obbligatorie di consultazione dei territori. “Il débat pubblic – ha confermato Vaccari – è un meccanismo che riesce a fare sintesi tra i territori e i proponenti l’opera che vogliono conoscere in anticipo dove e come si può realizzare. È chiaro che il luogo ideale dove costruire questa sintesi non è durante il procedimento amministrativo, ma nella fase precedente, dove il dibattito pubblico può creare una “rappresentazione anticipata” di quello che avverrà dopo”. Da qui l’invito al Governo: “Nel nostro Paese è non più rimandabile l’introduzione di norme per la consultazione e la partecipazione in materia – ha concluso Vaccari – Perché il legislatore, già passato dalla VIA alla VAS, ha compreso che adesso è giunto il momento di passare dalla VAS alla VIS: la valutazione di impatto sociale. Ci auguriamo che il Governo nell’esercizio della delega che con questo provvedimento gli stiamo dando sul tema del dibattito pubblico prenda a riferimento il nostro disegno di legge, accanto a quello di altri gruppi parlamentari, per riuscire in tempi rapidi a definire per il nostro Paese una norma avanzata che lo collocherebbe pienamente in Europa”.