Riforma Erp, Luca Sabattini “Diritto alla casa e dovere di equità”

Dalla Regione

“Ridurre il disagio abitativo di chi non è in grado di trovare alloggi nel libero mercato. Questo lo scopo della riforma Erp per garantire che l’edilizia residenziale pubblica sociale rispetti economicità ed equità”: la conferma nelle parole del consigliere regionale modenese del Pd Luca Sabattini. Ecco la sua dichiarazione:

‘Più equità nell’accesso e nella permanenza. Rispetto della legalità. Maggiore turn over.’ Sono questi gli obiettivi sottolineati dal consigliere regionale modenese del Pd Luca Sabattini in merito al provvedimento approvato in Assemblea Legislativa regionale che modifica e semplifica i criteri per l’accesso e la permanenza negli alloggi Erp. ‘L’obiettivo – dichiara il consigliere che siede nella Commissione Territorio regionale – è rendere concreto e ottenibile il diritto di accesso per chi oggi sta nelle liste d’attesa, valorizzare il patrimonio per rendere abitabili tutti gli alloggi a disposizione visto l’alto numero di richieste in graduatoria. Con questo provvedimento –spiega Sabattini – si va ad agire su più fronti: il più rilevante è sicuramente quello della introduzione come parametro di riferimento per l’accesso quello del livello dell’Isee nuova versione. Questo indicatore riformato risulta il più corretto per la valutazione della reale situazione del nucleo famigliare, assorbendo all’interno anche quegli elementi patrimoniali fondamentali per rappresentare la corretta situazione economica delle famiglie. Il secondo elemento è l’abbassamento delle soglie di permanenza nelle case popolari per garantire il diritto alla casa alle fasce più deboli. La casa popolare è una misura temporanea, non un diritto acquisito. Questa scelta produrrà anche un maggior turn-over all’interno degli oltre 50.000 alloggi Erp della nostra regione (attualmente in tasso di rotazione è dello 0,2%). Sia chiaro non si butta per strada nessuno, ma chi può permettersi una abitazione con soluzioni di mercato deve essere accompagnato a questa soluzione. Terzo elemento di novità è l’esclusione dall’accesso a chi ha in proprietà abitazioni a disposizione su tutto il territorio nazionale, ulteriore elemento di grande novità anch’esso nella direzione di evitare comportamenti opportunistici che purtroppo si sono verificati nel corso del tempo. Quarto elemento, sempre in linea con le finalità della delibera, è l’introduzione di un criterio di residenzialità storica di 3 anni sul territorio regionale. La motivazione è quella che anima tutto il provvedimento quello dell’equità e della correttezza. La casa è un bene durevole e rappresenta la volontà di un reale radicamento all’interno di una comunità, con l’introduzione di questo parametro si vuole valorizzare l’appartenenza ad una comunità e la volontà di costruirci un reale progetto di vita sempre con l’intento di prevenire comportamenti opportunistici. Un criterio quello della residenza che se applicabile su un bene durevole come la casa certo non è estendibile a qualsiasi altro tipo di servizio, educativo socio-assistenziale e sanitario. Nel suo complesso, –conclude Sabattini – la riforma Erp cerca di migliorare la corrispondenza tra la domanda del servizio e l’effettiva erogazione rispetto ad un’esigenza primaria come quella abitativa. Il diritto alla casa va coniugato con il diritto all’equità”.