Profughi, Kyenge “L’emergenza va gestita come Paese, tutti uniti”

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“Non possiamo chiedere più solidarietà in Europa dando al contempo in Italia il triste spettacolo delle piccole patrie locali che si ergono a fortezza”: l’europarlamentare modenese del Pd Cécile Kyenge, ex ministro dell’Integrazione del Governo Letta, stigmatizza l’atteggiamento di alcuni presidenti di Regioni del Nord che tentano di scaricare su altri le responsabilità connesse all’arrivo di profughi.

“In un momento in cui l’Italia deve rimanere unita di fronte all’emergenza profughi, c’è chi per una manciata di voti soffia sul fuoco, lucrando elettoralmente sulla sofferenza”: così Cécile Kyenge, europarlamentare modenese del Pd, in seguito alle polemiche sollevate da alcuni presidenti delle Regioni del Nord, sulla distribuzione dei profughi in Italia. “Zaia e Maroni dopo aver siglato l’impegno a condividere le responsabilità connesse all’accoglienza dei profughi, oggi, per qualche titolo di giornale, si rimangiano tutto. Questa emergenza va gestita come Paese, uniti, come uniti dobbiamo batterci e ci stiamo battendo in Europa per una condivisione realmente solidale delle responsabilità”. “Non possiamo chiedere più solidarietà in Europa – prosegue Kyenge – dando al contempo in Italia il triste spettacolo delle piccole patrie locali che si ergono a fortezza. Troppo facile usare la solidarietà, risorse nazionale ed europee, a fronte delle proprie emergenze territoriali e chiamarsi fuori quando è il Paese a chiederla. Troppo facile lavarsene le mani, dopo aver contribuito a creare norme capestro che regolano a livello europeo l’accoglienza dei profughi. Se i governatori di Veneto, Lombardia e Liguria non sono in grado di gestire alcune migliaia di disperati in fuga dalla guerra, verrebbe da chiedersi come possano governare milioni di cittadini”. “Le minacce ai sindaci e ai prefetti – conclude Kyenge – solo tristi spacconate”.