Climate change, Vaccari “Bene il possibile accordo trovato al G7”

Dai parlamentari

«Il possibile accordo fra i leader riuniti in Baviera, su un limite vincolante di 2 gradi Celsius all’aumento della temperatura globale rappresenta un chiaro segnale in vista della prossima Conferenza delle Nazioni Unite sul clima, programmata entro la fine di quest’anno a Parigi. L’ultimo banco di prova, in sostanza, per rallentare il surriscaldamento del pianeta» Il senatore modenese del Pd Stefano Vaccari esprime soddisfazione per il possibile accordo che i leader del G7 avrebbero trovato sul tema del surriscaldamento globale. Ecco la sua dichiarazione:

“Sappiamo che i cambiamenti climatici sono legati ad una nostra precisa responsabilità. Le attività umane hanno cambiato il territorio, aumentato notevolmente le emissioni di gas a effetto serra. Le modifiche al clima hanno alterato l’equilibrio degli ecosistemi, recato danni alle foreste, avviato profondi cambiamenti tra le specie di flora e fauna, e diminuito la disponibilità di acqua e la produzione di cibo per la sopravvivenza del genere umano. Non è più possibile ignorare dunque come i cambiamenti climatici, nei prossimi anni contribuiranno all’incertezza alimentare di milioni di persone, condizionando i flussi migratori tra i continenti. È quindi fondamentale un’immediata inversione di tendenza attraverso un deciso e consapevole intervento verso la riduzione delle emissioni in atmosfera e la conseguente mitigazione dei cambiamenti climatici. Non si deve dunque sottovalutare l’importanza delle notizie che giungono dal vertice del G7: il possibile accordo fra i leader riuniti a Schloss Elmau, in Baviera, su un limite vincolante di 2 gradi Celsius all’aumento della temperatura globale rappresenta un chiaro segnale in vista della prossima Conferenza delle Nazioni Unite sul clima, programmata entro la fine di quest’anno a Parigi. L’ultimo banco di prova, in sostanza, per rallentare il surriscaldamento del pianeta. Europa ed Italia potranno giocare un ruolo di traino per fissare obiettivi ambiziosi di riduzione della CO2 al 2030 e 2050, come abbiamo sostenuto anche nell’approvare, il 4 giugno scorso, in Commissioni Ambiente e Industria del Senato la risoluzione sul Pacchetto UE “Unione dell’energia” che si discuterà nel Consiglio d’Europa di fine mese. L’auspicio è quello che si proceda speditamente verso l’istituzione di strumenti e politiche che mirino al miglioramento dell’efficienza energetica, all’aumento dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, ad una progressiva ma decisa ‪‎decarbonizzazione‬, al sostegno di tutte quelle politiche di incentivazione di una mobilità ecologica e sostenibile. La politica quando vuole e’ in grado di fare fino in fondo la sua parte.”

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