Castelfranco, Gruppo Pd “Dire ‘sì’ sarebbe stato dannoso”

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“Cambiare il metodo di tassazione, con i ricorsi ancora pendenti, avrebbe fatto il gioco di chi ha presentato ricorso contro gli accertamenti del Comune”: il Gruppo consiliare Pd di Castelfranco Emilia spiega perché stata bocciata la mozione della Lista Civica che chiedeva di tassare i terreni soggetti ad attività estrattive come “aree edificabili”. Ecco la nota del Gruppo Pd di Castelfranco Emilia:

“Durante la seduta del Consiglio comunale del 28 maggio il gruppo Pd di Castelfranco Emilia ha ritenuto opportuno bocciare una mozione della Lista Civica nella quale si chiedeva di tassare i terreni soggetti ad attività estrattive come “aree edificabili a fini fiscali”. Il “no” deriva dal fatto che l’Amministrazione comunale sta già applicando alle aree destinate alle attività estrattive l’IMU secondo la rendita stabilita dall’Agenzia del Territorio. Su questo, però, sono tuttora in atto dei ricorsi da parte degli imprenditori che non accettano tale imposizione fiscale. Cambiare il meccanismo di accertamento su queste aree con un contenzioso ancora in corso comprometterebbe l’iter del procedimento giudiziario stesso e significherebbe, di fatto, rinunciare al tributo per gli anni sin qui accertati. E’ noto a tutti che alcuni Comuni, anche limitrofi a Castelfranco Emilia, hanno inserito nel Regolamento IMU l’equiparazione delle aree estrattive alle aree edificabili, pur in assenza di una norma primaria in tal senso, ma pare che il provvedimento sia stato impugnato innanzi al TAR. Il Partito democratico ritiene, quindi, di non dovere avviare ulteriori contenziosi onerosi per i cittadini, ma attendere una pronunzia del TAR Emilia Romagna sulle questioni ancora aperte e solo successivamente, in base all’esito delle stesse, valutare se procedere a modifiche del vigente regolamento. E’ appena il caso di ricordare che durante il corso del Consiglio, dopo che il Partito democratico ha fatto notare quanto tale approvazione sarebbe stata dannosa, la Lista Civica ha tentato maldestramente di mettere una pezza producendo sul momento un improbabile auto-emendamento senza basi giuridiche e ancora più dannoso impegnante a modificare il regolamento IMU qualora la pronunzia del TAR fosse favorevole al Comune di Savignano”.

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