Soliera, Gruppo Pd “Varato il Registro comunale di convivenza”

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“E’ una questione di civiltà e di rispetto dei diritti di ogni cittadino”: con queste parole la consigliera comunale del Pd Nazarena Forti spiega le ragioni che hanno indotto il Gruppo Pd di Soliera a presentare la mozione per l’istituzione del Registro comunale di convivenza, approvata nella seduta del Consiglio comunale di martedì 19 maggio. A Soliera esisteva già l’istituto della famiglia anagrafica, ora le coppie, sia dello stesso sesso che di sesso diverso, possono chiedere l’iscrizione nel Registro della convivenza.

A due giorni dalla Giornata Internazionale contro l’Omofobia, il Consiglio comunale di Soliera ha approvato l’istituzione del Registro comunale di convivenza: la mozione, presentata dalla consigliera Pd Nazarena Forti, si chiude con la richiesta, indirizzata a Governo e Parlamento, di intervenire in tempi brevissimi per disciplinare una materia sulla quale, in Italia, grava ancora, e con esiti spesso dolorosi, un vuoto normativo. “E’ una questione di civiltà e di rispetto dei diritti di ogni cittadino, così come indicato dall’articolo 3 della nostra Costituzione, a prescindere dal genere e dall’orientamento sessuale – spiega Forti – Risulta indispensabile riconoscere dignità a quelle unioni che, pur non potendo o non volendo accedere all’istituto del matrimonio, chiedono alle istituzioni riconoscimento, valorizzazione e diritti e doveri certi nei confronti del partner e della società, si tratti di coppie di sesso diverso o di coppie omosessuali”. I cittadini di Soliera, che già potevano beneficiare, nell’accesso ai servizi comunali, dell’istituto della famiglia anagrafica, potranno ora richiedere anche la trascrizione sul Registro di convivenza dei matrimoni omosessuali contratti all’estero e la registrazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso o di sesso diverso. “Gran parte dei Paesi dell’Unione Europea e molti stati USA – conclude Forti – equiparano l’unione o il matrimonio tra persone dello stesso sesso a quello tra persone di sesso diverso; ci auguriamo che anche l’Italia, come richiesto ormai quattro anni fa dalla Corte Costituzionale e come indicato nella Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, completi rapidamente questo percorso di rafforzamento ed estensione dei diritti civili”.