Scuola, Ghizzoni “Ancora al lavoro per migliorare la riforma”

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“Il lavoro parlamentare di miglioramento del testo della riforma prosegue con il medesimo atteggiamento ovvero l’ascolto delle ragioni di tutta la comunità educante (e quindi docenti, famiglie, studenti, ma anche i territori e i cittadini tutti) e con l’aspirazione di garantire autonomia realmente responsabile alle scuole”: la parlamentare modenese del Pd Manuela Ghizzoni, componente della Commissione Istruzione della Camera, ribadisce l’impegno dei parlamentari Pd per migliorare gli aspetti della riforma più discussi, compresi quelli oggetto delle proteste odierne. Ecco la sua dichiarazione:

“Le ragioni di uno sciopero vanno sempre ascoltate, poi spetta alla politica assumere delle decisioni, ma l’ascolto è un pre-requisito fondamentale di qualsiasi provvedimento. Questa riforma della scuola arriva dopo mesi di dibattito: il solo Partito democratico, ad esempio, ha organizzato centinaia e centinaia di incontri su tutto il territorio. E da quel confronto sono scaturiti effetti operativi: rispetto alle linee guida presentate a settembre, ad esempio, non c’è più traccia di una progressione di carriera dei docenti legata solo al merito. L’impegno di modifica e di miglioramento della proposta sta continuando, come deve essere, in Parlamento. Il Pd, in Commissione Istruzione alla Camera, sta svolgendo un lavoro serio di modifica del testo, frutto anche della necessaria interlocuzione con tutti i soggetti coinvolti. Domenica mattina, infatti, è stato approvato un importante emendamento che corregge la precedente impostazione del ddl: il Pof, Piano dell’offerta formativa, il documento più importante che riguarda la vita e la missione della scuola, viene elaborato dal Collegio dei docenti e approvato dal Consiglio di istituto. Ribadisco, quindi, che il lavoro parlamentare prosegue, sulla base dell’impianto generale avanzato dal Governo, ma con il medesimo atteggiamento ovvero l’ascolto delle ragioni di tutta la comunità educante (e quindi docenti, famiglie, studenti, ma anche i territori e i cittadini tutti) e con l’aspirazione di garantire autonomia realmente responsabile alle scuole. E tutto questo lavoro avviene con particolare attenzione a due temi, importanti, oggetto anche delle proteste odierne: i docenti precari che da anni lavorano nella scuola e le funzioni del dirigente scolastico, che non è “l’uomo solo al comando”, bensì il responsabile della leadership educativa. A lui spetta il buon andamento, e quindi il governo, della comunità scolastica che ha, collegialmente, la missione di istruire, educare e rendere pronti all’esercizio critico i nostri giovani. Insieme, come sempre, possiamo costruire una buona riforma per il futuro dei nostri figli e del Paese”.

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