Disboscamento dei contratti: Davide Baruffi è il relatore

Dai parlamentari

Sarà il parlamentare modenese del Pd Davide Baruffi, componente della Commissione Lavoro della Camera, a svolgere il ruolo di relatore per il quarto decreto legislativo del Jobs Act, quello relativo al disboscamento delle tipologie contrattuali, alla semplificazione e alla loro riscrittura.

È arrivato finalmente alle camere il quarto decreto legislativo emanato dal Governo, quello che riscrive, disbosca e semplifica le tante tipologie di contratto di lavoro fino ad ora presenti nel nostro ordinamento. E il presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano ha affidato al parlamentare modenese del Pd Davide Baruffi il compito di relatore del provvedimento per Montecitorio (al Senato sarà, invece, Maurizio Sacconi). È senz’altro uno dei provvedimenti più attesi del Jobs Act, non solo perché ha l’ambizione di superare le tipologie più precarie, ma perché dovrebbe cancellare quella zona grigia di parasubordinazione che oggi sta in mezzo tra lavoro dipendente e lavoro autonomo. Ed è anche uno dei provvedimenti più delicati, in quanto rivisita istituti piuttosto controversi quali il demansionamento, oggetto fin dall’approvazione della legge delega di un dibattito molto acceso. Le due camere, attraverso le rispettive Commissioni Lavoro, avranno un mese di tempo per esprimere un parere che è obbligatorio, ma non vincolante. Poi, alla luce del loro pronunciamento, sarà il Governo ad avere l’ultima parola. “Sono naturalmente lusingato dall’incarico affidatomi dal presidente Damiano – commenta Davide Baruffi – perché si tratta di un decreto molto importante e delicato. Avevamo chiesto al Governo di non rinviare questo atto perché la riscrittura di un codice unico dei contratti, se ben fatto, è nell’interesse di tutti, lavoratori e imprese. La lotta alla precarietà si fa, anzitutto, rendendo più conveniente il lavoro stabile rispetto a quello precario, come già stiamo facendo. Ma non c’è dubbio che, contestualmente, occorre semplificare e superare quelle forme di contratto talmente precarie e improprie che troppi danni hanno causato in questi anni al mercato del lavoro e ai diritti delle persone. Per parte mia posso assicurare l’impegno ad ascoltare e coinvolgere tutti, a cominciare dalle parti sociali: la responsabilità di decidere è della politica, ma non c’è decisione buona che passa fare a meno del confronto costruttivo con le parti in causa”.