Serramazzoni, Pd “Bene l’idea di un’unione dei Comuni limitrofi”

Dai Circoli

“Riteniamo estremamente positivo che tale proposta nasca e cresca dal basso, prima ancora che da obblighi di legge, e restiamo disponibili a qualsiasi confronto in merito ad un’Unione dei Comuni del basso Frignano”: il coordinatore Simone Giusti, a nome dell’Esecutivo del Circolo Pd di Serramazzoni, commenta con favore la possibilità di avviare una riflessione per procedere, con un’adeguata procedura, verso un’unione dei Comuni limitrofi. Ecco la dichiarazione di Simone Giusti:

“Il Circolo Pd Serramazzoni si è sempre impegnato per un rafforzamento della gestione sovracomunale dei servizi, come abbiamo dimostrato sia negli incontri con la cittadinanza che con gli interventi e i voti in Consiglio comunale negli ultimi anni. E’ per questo che vediamo con favore le dichiarazioni di stampa degli ultimi giorni, relativamente alla possibilità di avviare una riflessione per procedere, con un’adeguata procedura, verso un’unione dei Comuni limitrofi. Sono sempre di più i servizi pubblici che sono gestiti a livello sovracomunale, o attraverso convenzione tra Comuni o attraverso conferimento all’Unione di Comuni del Frignano. La dimensione di Comuni piccoli e medio-piccoli non consente più, infatti, di gestire con efficacia ed efficienza le risorse a disposizione, in modo da fornire risposte di qualità ai cittadini, indipendentemente dal luogo in cui abitano. E allora, un unico ente che accorpi più Comuni, unificando e razionalizzando i servizi di supporto, e al tempo stesso garantendo i servizi alla persona decentrati sul territorio (come già svolto con efficacia in altre realtà regionali oggetto di fusione, una per tutti Valsamoggia), potrebbe essere la strada da seguire, andando oltre le tentazioni del “facile campanilismo” che ormai è superato nei fatti (non dobbiamo dimenticare che in Italia, su circa 8.050 comuni, circa tre quarti ha meno di 5.000 abitanti) e pensando innanzitutto alla qualità dei servizi rivolti ai cittadini, da garantire ed incrementare in un territorio vasto e “sparso” come quello dell’alta collina e bassa montagna. Occorre, però, procedere per gradi: riteniamo che occorra, innanzitutto, un percorso politico condiviso a partire dal Partito democratico di zona, tramite il quale il Partito stesso dovrà farsi parte attiva, proseguendo nel rafforzamento delle sinergie tra i Circoli territoriali, come già avviato con successo nell’alto Frignano. Poi, occorrono meccanismi istituzionali adeguati di partecipazione della cittadinanza, degli enti e del mondo economico e sociale. A questi, si aggiungono gli obbligatori passaggi amministrativi: studi di fattibilità, referendum e quant’altro occorre. Riteniamo però estremamente positivo che tale proposta nasca e cresca dal basso, prima ancora che da obblighi di legge, e restiamo disponibili a qualsiasi confronto in merito ad un’Unione dei Comuni del basso Frignano”.