Contratto rumeno, Baruffi “Ora giro di vite contro lo sfruttamento”

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Il deputato modenese del Pd Davide Baruffi, componente della Commissione Lavoro della Camera, è pronto a presentare un’interrogazione al ministro Poletti sul “contratto rumeno” pubblicizzato con un volantino oggetto di una denuncia in Procura della Cgil modenese. “In casi come questi, però, la sola denuncia non è sufficiente – conferma Davide Baruffi – occorre agire anche sul piano normativo. Subito dopo Pasqua in Commissione Lavoro alla Camera, comincerà l’approfondimento del decreto sul disboscamento delle tipologie contrattuali. Quella sarà la sede opportuna per poter garantire un giro di vite normativo contro lo sfruttamento, in favore del lavoro stabile e del lavoro flessibile, ma tutelato”. Ecco la dichiarazione di Davide Baruffi:

“Plaudo all’impegno costante della Cgil modenese nel denunciare ogni forma di lavoro impropria, ma plaudo anche al professionista che ha segnalato il volantino che pubblicizzava questo fantomatico contratto di lavoro rumeno. E’ anche l’attenzione di un territorio nel suo insieme che può emarginare questi tentativi di introdurre scorciatoie per aggirare la crisi. Ha fatto bene, quindi, la Cgil a denunciare il caso alla Procura. Tra l’altro questa azienda ha anche un sito e risulterebbe regolarmente autorizzata dal Ministero del Lavoro. Ho già pronta una interrogazione ad hoc indirizzata al ministro Poletti: verificheremo immediatamente quale sia l’esatta situazione e come si possano contrastare agenzie prive di scrupoli. In casi come questi, però, la sola denuncia non è sufficiente, occorre agire anche sul piano normativo. Subito dopo Pasqua, in Commissione Lavoro alla Camera, comincerà l’approfondimento del decreto sul disboscamento delle tipologie contrattuali. Quella sarà la sede opportuna per poter garantire un giro di vite normativo contro lo sfruttamento, in favore del lavoro stabile e del lavoro flessibile, ma tutelato. Non lasceremo niente di intentato per evitare che possa attecchire nella mente di qualcuno che “niente ferie, niente malattia, niente infortuni!” sia uno slogan paradisiaco e non rappresenti, invece, l’inferno per qualche lavoratore disperato che non ha altra scelta che accettare simili condizioni. Occorre richiamare tutte le imprese alla propria responsabilità sociale, senza sconti per nessuno: chi abbocca a questi richiami non è meno complice di chi li fa”.

photo credit: UGArdener via photopin cc